cronaca

Gli abitanti di Fabbriche scrivono ad Autostrade
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In via delle Fabbriche, nell’entroterra di Voltri, si cammina sempre con il naso all’insù, con la paura che, da un momento all’altro, un pezzo di calcestruzzo si stacchi dai piloni del viadotto Cerusa. “Vedi come si stacca facilmente – mi mostra un pezzo di cemento Giacomino Canepa che, al semplice tocco, crolla inesorabilmente – questa situazione è diventata insostenibile, noi temiamo per la nostra incolumità e soprattutto per quella dei nostri figli. Io ho una bimba di dieci anni, non posso più vivere con questo terrore, con il terrore che possa succederle qualcosa”, prosegue Giacomino.

Il viadotto Cerusa è stato costruito negli anni settanta, la preoccupazione degli abitanti nasce non tanto dall’età, dalla stabilità dei pilastri, ma dalla mancata manutenzione: “In cinquant’anni non ho mai visto fare lavori di mantenimento della struttura, ogni tanto vengono (Autostrade per l’Italia ndr) solo a recuperare e a fotografare i pezzi caduti”, racconta ai microfoni di Primocanale Giacomino Canepa. Ma la preoccupazione di chi vive in via delle Fabbriche si è trasformata, nelle ultime settimane, in una vera e propria petizione, con annessa raccolta firme.

“La raccolta, spedita ad Autostrade tramite avvocato, ha lo scopo di chiedere di tamponare questa caduta di calcinacci, per la nostra sicurezza, almeno questo ce lo aspettiamo”, ci spiega Stefano Andreoli, abitante della zona. Sotto il viadotto Cerusa anche il presidente di Municipio Ponente Claudio Chiarotti esprime la propria apprensione: “Sono un po’ stizzito con Autostrade, la sto sollecitando quotidianamente con mail ma non sto ricevendo risposta, chiedo un riscontro pratico e celere per le missive che inoltro e chiedo ancor di più che si intervenga sul pilone soprastante la strada, dove passano le persone, perché perde pezzi ogni giorno”. E così, tra un’inchiesta e l’altra, dai viadotti, troppo spesso, ci raccontano di calcinacci volanti che crollano su strade e abitazioni.