cronaca

Riceviamo e pubblichiamo la lettera ricevuta dal dirigente scolastico
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Riceviamo e pubblichiamo la replica inviata in redazione da Giuseppina Randazzo, dirigente scolastico dell'Istituto Firpo-Buonarroti di Genova, in merito all'articolo pubblicato su questo sito il 15 ottobre dal titolo "Finestre aperte contro il Covid, a scuola si sta con coperta e mascherina" firmato da Silvia Isola. (CLICCA QUI)

Gentile redazione,
sono sorpresa che chi mira veramente al cambiamento o a dare un’informazione precisa non abbia pensato, prima di dare origine a questo attacco, di rivolgersi a me. La scuola siamo tutti noi: preside, docenti, alunni, genitori, personale Ata. Noi tutti che lottiamo contro un nemico comune e perseguiamo un obiettivo comune. Sbagliamo qualche volta? Può darsi che ogni tanto sia così, ma nel nostro Regolamento anti-Sars-Cov-2 c’è scritto che le finestre si tengono aperte ogni ora 5 minuti (art. 17, comma 13). Aperta però c’è la mia porta, sempre. Gli studenti sanno che se vogliono parlarmi, io ci sono.

La strumentalizzazione di una lamentela, che spinge poi all’accanimento di molti sui social, ritengo sia antieducativa. Semplicemente e solamente antieducativa. Si pensa a qualche docente che, magari, è stato eccessivo in una misura precauzionale e non si pensa invece agli stessi docenti che fanno lezione tutto il giorno con la mascherina. Forse chi attacca gratuitamente non sa che cosa significhi spiegare con la mascherina. Se lo sapesse sarebbe un docente e se lo fosse non sparerebbe a zero contro la scuola che in questo momento non è soltanto in prima linea ma deve anche difendersi da attacchi delegittimanti, gratuiti e ingiusti.

Aggiungo e sottolineo che questo tipo di attacchi, strumentalizzando dei giovani studenti, divide la comunità educante che noi tutti siamo. Una comunità che oggi più che mai ha bisogno di stare unita, di rimanere alleata. Il nemico è di fronte a noi, non siamo noi, si chiama Sars-Cov-2 e non porta i nostri nomi e non ha il nostro volto. Insomma, una finestra si può chiudere senza necessità di questo accanimento mediatico e senza la denuncia pubblica. Il Sars-Cov-2 non si combatte nello stesso modo, ci vuole fatica e lungimiranza.

Ci vuole un esercito di gente di buon senso che, pur accettando il “tu devi”, rimanga lucido e non sfoghi la propria rabbia contro chi lavora senza sosta per proteggere i nostri giovani. Ci vuole insomma un grande senso di responsabilità. Da parte di tutti. Anche da parte di voi giornalisti.

Giuseppina Randazzo - dirigente scolastico Istituto Firpo-Buonarroti, Genova

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Gentile preside, il fatto di portare a scuola le coperte per il freddo, che è stato denunciato anche da altri istituti genovesi come il Cassini o il Deledda, sta accadendo anche in altri istituti italiani, con tanto di giustificate polemiche di studenti e genitori, anche sui social. Ci sembra evidente che gli stessi professori, dall’altro lato della cattedra, subiscano come tutti gli alunni il freddo, senza nemmeno potersi avvolgere nelle coperte, ma proprio per questo l'appello che parte dai ragazzi è quello di adottare il buonsenso, rispettando le regole senza cadere negli eccessi. (s.isola)