salute e medicina

Al 30esimo congresso nazionale dei giovani chirurghi
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"Un nuovo modo di concepire la chirurgia: innovativo, interattivo, tecnologico, formativo”: questo era l'ambizioso obiettivo che si era posta la società polispecialistica italiana dei giovani chirurghi (S.P.I.G.C.), alla vigilia del suo 30° Congresso Nazionale svoltosi a Genova il 21/22 marzo scorsi.

All'indomani dell'evento, che ha visto la partecipazione di oltre 1000 chirurghi provenienti da tutta Italia, alla presenza delle massime cariche istituzionali, accademiche e dei rappresentanti delle principali società scientifiche, effettivamente qualcosa sembra essere cambiato nel complesso panorama della chirurgia italiana: a giudicare dalle bozze dei programmi e dai topic proposti nei prossimi eventi del settore, le innovative modalità congressuali proposte dagli organizzatori Stefano Scabini e Davide Pertile e dal presidente onorario prof. Domenico Palombo, chirurghi presso il Policlinico San Martino di Genova, sembrano aver fatto breccia anche nelle altre società scientifiche. Sempre più presenti saranno le sessioni dedicate alla tecnologia, quelle in lingua inglese, gli incontri sul tema della formazione dei chirurghi e i momenti di condivisione di esperienze tra i giovani e gli esperti del settore.

Inoltre la partnership con il 9° Workshop CRAS (Computer Robotic Assisted Surgery), che ha convogliato nelle sale del congresso numerosi ingegneri provenienti da tutto il mondo con i loro prototipi e progetti, ha consentito di aprire un nuovo canale di collaborazione nella ricerca scientifica: la tecnologia, che fino ad oggi era concepita dai chirurghi come un mondo appannaggio dell'industria e del commercio di dispositivi medicali.

L'evento ha, per la prima volta, consentito l' incontro tra chirurghi e ricercatori provenienti da importanti Istituti di ricerca in ambito bioingegneristico a livello internazionale: questo ha permesso di assimilare la tecnologia alle altre linee di ricerca di base, al pari ad esempio della biologia, della biochimica e dell'epidemiologia, che da sempre affiancano la Clinica nella produzione scientifica.

Anche da parte della componente ingegneristica traspare soddisfazione: coordinati da Leonardo De Mattos dell'Istituto Italiano di Tecnologia, con sede a Genova, gli oltre 150 ingegneri presenti hanno potuto stabilire nuove collaborazioni, obiettivo per cui si era pensato ad un evento comune: l'unione di ingegneri e chirurghi, bisogni e possibili soluzioni, sembra aver aperto nuove possibilità per cambiare il modo in cui la tecnologia può aiutare la chirurgia nel nobile scopo di cercare di salvare la vita dei pazienti.

Forse proprio a Genova è nato un nuovo sodalizio vincente: quello tra tecnologia e chirurgia
, una rivoluzione nel nome della ricerca e della salute.