cronaca

Il 18 agosto 2018 ottomila persone alla Fiera di Genova partecipano alle esequie di Stato
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"Il viadotto crollato ha provocato uno squarcio nel cuore della città, una ferita profonda: qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire". Le parole del cardinale Angelo Bagnasco arcivescovo di Genova risuonano nel silenzio del padiglione Jean Nouvel della Fiera di Genova dove il 18 agosto 2018 si svolgono i funerali di Stato di 19 delle 43 vittime del crollo di Ponte Morandi. Il sesto docufilm della serie "Il ponte: 24 mesi tra dolore e speranza" è dedicato al giorno delle esequie di Stato.


Le bare sono 19, in fila lì dove di solito si svolge il Salone Nautico. Circa ottomila le persone che hanno deciso di partecipare a questo momento di dolore. Prima, durante e dopo la celebrazione il silenzio si alterna agli applausi, i primi, quando manca ancora un'ora e mezza all'inizio dei funerali, sono per i vigili del fuoco. Applausi lunghissimi, commossi e che rimangono nel cuore e nella mente di chiunque abbia assistito alla cerimonia. Loro, gli 'eroi', di quei giorni hanno voluto essere al padiblione Blu per rendere omaggio a chi non si è salvato: attraversano la folla che si apre per lasciarli passare in segno di rispetto, sfilano davanti alle bare e le sfiorano con una carezza, qualcuno si ferma a dire qualche parola ai famigliari. Un paio di minuti nei quali si sciolgono i più diversi sentimenti di quei giorni su tutti dolore e riconoscenza del lavoro dei soccorritori. E loro dopo poco escono e ritornano sul luogo della tragedia perchè all'appello mancano ancora cinque persone e c'è ancora da lavorare, da scavare.


Applausi anche per l'arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dei rappresentanti del Governo.


Le parole del cardinale Bagnasco sono rotte dalla commozione verso la fine dell'omelia la voce si fa però decisa: "Il viadotto è crollato: non era solo un pezzo importante di autostrada, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti, un'arteria essenziale per lo sviluppo della Città. Genova però non si arrende".


Dopo la cerimonia funebre con rito cattolico c'è stato un momento di preghiera guidato da Salah Hussein segretario della comunità dei musulmani della Liguria e Imam di Genova seguito da un discorso molto applaudito di Mohamed Nour Dachan presidente onorario dell'Unione delle comunità islamiche d’Italia: "Nel nome del Dio unico vi dico che un ponte che crolla è qualcosa che non può esistere. Genova, Zena, che in arabo significa 'la bella' saprà rialzarsi. Che il Signore protegga l’Italia e gli italiani".


Tra i momenti più toccanti la lettura dei nomi delle vittime accompagnati da un lungo appaluso.


All'aeroporto di Genova prima di tornare a Roma le parole del presidente della Repubblica Mattarella: "E' una tragedia inaccettabile, occorre un accertamento rigoroso e sollecito delle responsabilità, abbiamo il dovere di assicurare al Paese la sicurezza dei trasporti".


Alla fine di quella giornata di lutto nazionale anche i cinque dispersi furono ritrovati. Le vittime salirono così a 43: 43 vite spezzate.


Il docufilm andrà in onda su Primocanale alle 8.00; 11.00; 14.00; 18.45; 20.45; 22.45.