cronaca

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A dicembre del 1952 il presidente della Repubblica, Luigi Einaudi inaugura la stabilimento Sci di Cornigliano che segnerà una grande rivoluzione industriale per l’Italia e segnatamente per Genova.


“E’ Genova che fu scelta dall’acciaio – racconta lo storico Ferdinando Fasce nella puntata di “Terza” su Primocanale oggi alle 18.15, 20.45 e 23 circa – perché Genova era il porto più importante del Mediterraneo per lo sbarco delle materie prime. A Genova arrivavano carbone e ferro e lo Sci era il primo stabilimento italiano a ciclo integrato. Cioè arrivava la materia prima e uscivano prima ghisa e poi acciaio. Fu inventato negli anni ’30 da un ingegnere ebreo, Oscar Sinigaglia che poi dovette sopportare le persecuzioni razziali”.

La realizzazione del grande impianto stravolse l’ambiente. “Ma allora trionfava – spiega Fasce – una logica di industrializzazione a tappe forzate. L’importante era produrre acciaio a basso costo e per raggiungere questo obbiettivo strategico nazionale il resto passava in secondo piano. Fattostà che nel 1960 a Cornigliano si produceva già il 16 per cento dell’acciaio italiano.”.
La realizzazione dello Sci, poi Italsider fu anche un momento decisivo per lo sviluppo della classe operaia. Spiega il professor Fasce che nella fabbrica vennero a lavorare anche molti immigrati. Una classe operaia che diventò anche la spina dorsale della sinistra genovese e della lotta sindacale.

Un aspetto del lavoro impiegatizio nella grande fabbrica è stato raccontato nei libri e nei film indimenticabili di Paolo Villaggio dedicati a Fantozzi e Fracchia. Nella puntata di oggi vedremo suggestive immagini di un documentario della Fondazione Ansaldo sulla Val Polcevera nei primi anni ’50 e un interessante film che la federazione genovese del Pci realizzò per una campagna elettorale degli anni Sessanta che puntava l’indice contro i fumi di Cornigliano. Un tema che diventerà oggetto della battaglia delle donne negli anni Settanta e Ottanta.