cultura

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Un uomo che legge il giornale con vista sul Ponte Morandi. Sua moglie che stende i panni sul terrazzo, mentre sulla testa sta sfrecciando un tir. Un girotondo di bambini durante la ricreazione che giocano, noncuranti di essere a due passi dall'autostrada. Alcuni signori giocano a bocce, in una domenica di primavera ai piedi di uno dei piloni. Sono questi i ritratti di vita vissuta a due passi dal ponte che, spezzandosi, ha spezzato Genova realizzati da Michele Guyot Bourg nel corso degli anni '80.

Quelle foto dopo quel tragico 14 agosto hanno fatto il giro del mondo. Ma fino a venerdì 7 dicembre sono esposte per la prima volta nel cuore di Genova: la sede genovese di Banca Italia in Piazza Dante ha messo a disposizione il suo salone per questa esposizione gratuita, aperta tutti i giorni dalle 8:15 alle 13:30. Sono finalmente esposte per la prima volta nel centro città: negli anni in cui Bourg aveva realizzato il reportage "Vivere sotto una cupa minaccia", i suoi scatti avevano fatto il giro di Italia, ma a Genova non avevano voluto esporli. "Era una situazione scomoda", commenta lo stesso Bourg ai microfoni di Primocanale. "Io non ho mai voluto creare uno strumento di protesta o denuncia, anche se ho immortalato il graffite "No ai tir sulle case". Il mio scopo era quello di raccontare la quotidianità di queste persone che pur vivendo nel disagio erano profondamente legate alla propria casa e al proprio quartiere".

Il fotografo genovese ha avuto l'abilità e la sensibilità per catturare momenti di una vita che nel tempo è rimasta pressoché invariata anche a distanza di trent'anni, la vita di chi viene cullato dal rumore dei tir durante la notte e di chi dal suo balcone vede l'asfalto dell'autostrada. Davvero da non perdere l'occasione per ammirare dal vivo i suoi scatti che presto verranno ospitati al Museo Leonardiano di Vinci e che sono attesi per un lungo tour in giro per l'Italia.