cronaca

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 "Il nostro futuro non è un gioco" è con questo slogan che lunedì 18 febbraio i ragazzi delle scuole genovesi scenderanno in piazza per manifestare contro la nuova maturità. Anzi contro questa "Im-maturità", come la definiscono.

A destare preoccupazione sono le nuove modalità d'esame che ricordano proprio quelle di un gioco a premi, come le "buste" da dove verranno estratte le domande per l'orale. Oltre a questo, i ragazzi vogliono contestare:
-l'alternanza scuola-lavoro dentro la maturità
-Cittadinanza e Costituzione richiesta al colloquio orale, senza che sia stata svolta durante il triennio in molti istituti
-le prove invalsi considerate all'interno del curriculum dello studente
-la decisione di adottare già quest'anno (e non dal prossimo) le nuove modalità d'esame

L'iniziativa è partita da una pagina Instagram @collettivo_studenti_genovesi creata dai rappresentanti dei licei Montale, Cassini e Colombo. "Ben presto la voce si è diffusa nelle altre scuole, fino a coinvolgere anche quelle di Levante e Ponente", racconta Luca Anastasio, rappresentante d'istituto del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci. "Alla questura abbiamo comunicato che prevediamo la partecipazione di un numero di studenti tra i 700 e i 1200". La manifestazione, però, non essendo un sciopero conterà come assenza. "Ma come dice il nostro prof. di filosofia, è una 'presenza' anche se in un altro modo". 


Appuntamento lunedì alle ore 9 ai giardini di Brignole: la manifestazione pacifica terminerà in via Assarotti sotto il palazzo del Provveditorato dove saranno presenti i vertici del Miur. "Il nostro obbiettivo è proprio quello di ottenere un incontro con il Provveditorato o con il Miur, oltre a metterci in contatto con le altre città che hanno protestato come Roma e Torino per poi magari avere anche l'attenzione del Ministero d'istruzione".