Così, dopo tre mesi e dodici puntate, “Il Racconto di Genova” finisce lunedì su Primocanale (e sul sito www.primocanale.it) alle 20 e alle 22.15. Ha tenuto, speriamo, compagnia a chi l’ha seguito durante l’ultima parte di questo atroce isolamento, nelle sere della pandemia. Forse ci ha fatto riflettere sul presente, con l’aiuto del passato, remoto e prossimo, della nostra memoria che troppo spesso archiviamo e che, invece, dovremmo ripescare e rileggere più spesso.
Le storie di Genova e dei Genovesi, dalle origini o quasi ai giorni nostri possono diventare una confortante medicina nei momenti di ansia e di sconforto, perché le vicende di Genova e dei Genovesi dimostrano che città e popolo hanno sempre affrontato ogni difficoltà e tante catastrofi, con tenacia e coraggio e ce l’hanno fatta. La loro forza è stata la difesa assoluta della libertà, sia che ci fosse da opporsi alle bombe di Carlo V, che a quelle degli inglesi contro Napoleone o degli alleati nel 1941. Lo spirito dei genovesi ha difeso la popolazione anche durante le epidemie di peste o le carestie o i terribili “sacchi” che costrinsero la popolazione a mangiare anche i ragni. Spirito, forza d’animo, ribellione.
L’ultima puntata, la dodicesima, attraversa ancora il centro, percorrendo la strada più superba della città, la via Garibaldi dei Rolli, di Rubens e Van Dick, di Luca Cambiaso e Magnasco. Poi, con uno sguardo scenografico dal Ponte Monumentale su quella che era via Giulia e oggi è via XX Settembre affronta il futuro, percorrendo la Valpolcevera. Presente tragico, quello segnato dal crollo del Ponte Morandi con 43 vittime, ma anche futuro in cui credere e per cui lottare. Lottare per avere giustizia. Lottare per rendere la città collegata. Il nuovo magnifico ponte di San Giorgio viene raccontato in un’ emozionante telefonata a Renzo Piano, raccolta pochi giorni prima che il nuovo viadotto “che chiede il permesso”, venisse inaugurato in un tempo record, grazie a un collettivo impegno locale e nazionale. Ma la chiusura è davvero nel futuro, tra le invenzioni dell’Iit, in mezzo alla campagna dove quello che verrà viene sperimentato tutti i giorni.
E’ stato un “Racconto” faticoso e entusiasmante che Primocanale ha potuto realizzare partendo dall’iniziativa della “Compagna”, sempre pronta a stimolare riletture su Genova, con la collaborazione della Fondazione Carige e l’intento anche di tenere compagnia ai genovesi chiusi in casa. Un’esperienza nuova anche per Primocanale Production che ha utilizzato mezzi tecnologici avanzati nelle riprese e un drappello di tecnici preparatissimi a cui va il mio totale ringraziamento. Insieme all’Editore che ha scelto di percorrere questa strada storica e culturale. Va anche agli amici che hanno partecipato con la loro straordinaria conoscenza, da Gabriella Airaldi a Antonio Musarra, da Giacomo Montanari e Ferdinando Bonora, da Pippo Marcenaro e Roberto Iovino.
Ma “Il Racconto di Genova” non andrà in vacanza. Anzi. Prossimamente partirà una edizione “cucita” delle dodici tappe, con programmazioni differenziate e anche una edizione completa di tutto il film. Con la possibilità di vedere ogni tappa sul sito di Primocanale e sullo smartphone. Insomma, cercheremo di tenervi compagnia anche per tutta l’estate, in attesa di qualche novità a partire dall’autunno.
cronaca
"Il Racconto di Genova" alla tappa finale, da via Garibaldi al Ponte di Piano
Pronta a partire per l'estate un'edizione ad hoc
2 minuti e 52 secondi di lettura
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