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Cultura e spettacolo

Lo spettacolo di Alessandro Bandini sul rapporto tra lo scrittore Giovanni Testori e il mercante d'arte Alain Toubas in scena al Teatro della Tosse
1 minuto e 53 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Giovanni Testori, uno dei più importanti intellettuali italiani del secondo Novecento, e Alain Toubas, giovane mercante d’arte e gallerista francese, si conobbero alla fine del 1958 grazie ad amici comuni. Nacque un amore che durò trent'anni tra fittissimi scambi epistolari prima e una convivenza conclusa all’inizio degli anni ’70 dopo. Un legame che però non si dissolse mai trasformandosi in un rapporto affettivo e spirituale che durò tutta la vita. E dunque non è un caso che si intitoli Per sempre lo spettacolo che Alessandro Bandini, recente vincitore del Premio Mariangela Melato per giovani attori, porta al Teatro della Tosse dal 9 all'11 dicembre.

Un carteggio epistolare fittissimo

Tutto nasce da migliaia di lettere, cartoline e testi inediti che sono stati trasformati in materia teatrale. Non una biografia convenzionale, né un racconto lineare ma qualcosa che muta tutto questo materiale in un’opera che è allo stesso tempo confessione e poesia. Una sorta di viaggio interiore, una drammaturgia sulla quale Bandini e Ugo Fiore hanno lavorato sotto la guida di Giovanni Agosti, storico e critico d’arte, massimo esperto dell’opera testoriana, che vuole restituisce la grandezza eterna ed universale dell'autore di Novate Milanese per regalargli un volto inedito.

La genesi dello spettacolo

“Per sempre - spiega Alessandro Bandini - nasce durante la mia partecipazione alla Bottega Amletica Testoriana quando mi fu permesso di accedere alla corrispondenza tra Testori e Toubas. Quando aprii la prima busta lessi “Cher Alain, je suis désespéré”. Queste parole sono entrate come un pugnale nella mia anima: mi stavo trovando improvvisamente davanti al lato più fragile di quell’uomo che conoscevo solo come intellettuale, come artista. La folgorazione è stata quella di riconoscere in quelle cinque parole qualcosa di mio: una disperazione che tradiva un modo d’amare assoluto, eccessivo, incapace di conoscere un limite, una difesa”.

Una porta spalancata su un lato intimo e vulnerabile dello scrittore

In questo modo Per sempre spalanca una porta su un lato intimo, vulnerabile e a tratti doloroso dello scrittore raccontando la gelosia, l’ossessione, il desiderio struggente ma anche la delicatezza, la tenerezza e il bisogno di essere visto e amato. Senza indulgere nel voyeurismo: non c’è spettacolarizzazione gratuita dell’intimità ma una rappresentazione che cerca rispetto, verità, concretezza vedendo l’amore come bisogno, sofferenza, speranza e rinascita.

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