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Cultura e spettacolo

3 minuti e 49 secondi di lettura
di Dario Vassallo
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Moby Dick è un libro ricco di echi biblici e omerici, il romanzo che più di ogni altro si avvicina alla potenza del Mito in cui il mare diventa il regno dei mostri, del terrore, dell’inconoscibile. E' contro tutto questo che combatte il capitano Achab nella sua lotta ostinata e titanica con la Balena Bianca, oscura e insondabile. Un romanzo che non è solo la storia di una caccia, non è solo la storia di un'ossessione ma qualcosa che rappresenta la fragilità e l'oscura inquietudine umana. Un archetipo assoluto, tanto che il capolavoro di Melville è diventato spunto per film, canzoni, quadri ed altro ancora. Perfino il nome della famosa caffetteria Starbucks deriva da quello del primo ufficiale del Pequod.

Una mostra collettiva che attraversa i secoli

E' partendo non solo dal libro ma anche da tutte le fascinazioni che le balene fin dall'antichità hanno creato attraverso miti e leggende, credenze e racconti che ne hanno messo in luce la natura simbolica e ambivalente - da una parte esseri mostruosi in grado di inghiottire navi e portare distruzione, dall’altra creature benevole, regine dell’oceano – che Palazzo Ducale ha organizzato negli spazi dell’Appartamento del Doge dal 12 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026 Moby Dick – La balena, una grande mostra collettiva che attraversa i secoli e le arti curata da Ilaria Bonacossa e Marina Avia Estrada realizzata in collaborazione con TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary.

Collaborazioni con molte realtà museali genovesi

“Per onestà intellettuale voglio sottolineare che è l'ultima grande mostra del precedente direttivo – afferma la neopresidente di Palazzo Ducale Sara Armella -, quindi va dato merito al presidente Beppe Costa di averla fortemente voluta e realizzata. Detto questo, credo sia veramente una bellissima eredità, perché è una mostra che parla di una Genova fortemente radicata nel suo tempo e nella sua storia ma che anche sa aprirsi ad una dimensione internazionale. E altro tema significativo, non riguarda solo le arti visive ma propone pure letteratura, storia e collaborazioni importanti”. Moby Dick – La balena si avvale infatti dei contributi di molte prestigiose istituzioni museali e culturali, italiane e straniere ma anche genovesi come il Museo di Storia Naturale “Giacomo Doria”, il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone, i Musei di Strada Nuova, il Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, il Castello d’Albertis - Museo delle Culture del Mondo e il Galata Museo del Mare.

Un viaggio attraverso un universo artistico multiforme

L'esposizione si sviluppa in un itinerario che va alla scoperta di un universo artistico multiforme, passando dall’arte medievale a quella più contemporanea, dalla storia della navigazione all’illustrazione, fino alla scienza e la biologia con grandi installazioni video, sculture, tele, fotografie e incisioni che indagano i grandi temi di questa straordinaria opera: “La mostra parte da Moby Dick ma va da tutte le parti – spiega Ilaria Bonacossa - tenendo però stretta questa visione di ricerca del sapere e in qualche modo traslando il grande tema della lotta tra l'uomo e la natura che è al centro del romanzo in una chiave contemporanea, perché forse siamo ancora in tempo a fare un passo diverso e trovare un tipo di rapporto di sostenibilità e di empatia. La mostra inizia con molta storia, vedi il mito di Giona e della balena ma in qualche modo poi nelle parti finali è come se si cambiasse il paradigma: non finisce con il grande naufragio e la morte di tutti gli elementi ma attraverso l'armonia con un mondo naturale. Nell'ultima sala il visitatore diventa addirittura la balena, quello che vediamo è la soggettiva dell'animale che mette in discussione l'idea di un'alterità tra l'uomo e gli altri esseri viventi”.

La scenografia alterna il blu e il bianco

A partire da versioni in diverse lingue del romanzo di Melville il percorso si sviluppa – in una scenografia che alterna il blu e il bianco - attraverso impalcature di capanne della tradizione Inuit con ossa di balena, stampe, riproduzioni di mappe e di scene di caccia , blocchi di salgemma trafitti da un arpione, piroghe, ornamenti costituiti da denti di capodoglio, modelli di kayak, pupazzi dall’aspetto giocoso che rivelano dei tratti mostruosi, acquari con pesci tropicali e molto altro ancora. Poi, anche qualcosa che riguarda molto da vicino Genova: un grande pannello che documenta con foto di scena, immagini dei protagonisti e materiali informativi l’indimenticabile Moby Dick di Vittorio Gassman portato in scena nel 1992, in occasione delle Colombiadi, come inaugurazione del rinnovato Porto antico concepito da Renzo Piano che firmò anche la scenografia dello spettacolo.

 

Una delle installazioni della mostra 'Moby Dick - La balena'

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