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Cultura e spettacolo

Lo spettacolo è in scena dal 3 ottobre
1 minuto e 48 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Giovanni Bevilacqua è piccolo armatore genovese. Durante una gita in barca, colpito al petto dal timone in seguito ad una serie di ondate anomale
decide di farsi una radiografia il cui drammatico responso gli rivela di avere ancora soltanto pochi mesi di vita. L'occasione – decide – per togliersi qualche sassolino dalla scarpa dicendo in faccia alle persone con cui ha a che fare quello che pensa e portando alla luce tutti gli imbrogli di cui è a conoscenza riguardanti i dirigenti della Provveditoria Ligure di cui è sindaco. Lo scenario cambierà completamente quando scoprirà come ci sia stato uno scambio di lastre con un suo omonimo e che in realtà gode di perfetta salute.

Caposaldo del repertorio goviano

E' la celeberrima trama di Colpi di timone, uno dei capisaldi del repertorio goviano, commedia scritta all'inizio degli anni Quaranta del secolo scorso da Enzo La Rosa, che torna a vivere al Teatro Sociale di Camogli portata in scena da Tullio Solenghi, ancora una volta immerso nei panni della più celebre maschera genovese: “Nel mio percorso attraverso i tre cavalli di battaglia goviani fin qui affrontati – spiega Solenghi – mi è parso naturale e al tempo stesso stimolante passare dalla maschera accentuata dello Steva dei Manezzi a quella più contrastata del Felice Pastorino di Pignasecca e Pignaverde per giungere infine alla naturale umanità del vecchio lupo di mare Giovanni Bevilacqua protagonista di Colpi di timone mantenendo sempre alta l'intensità interpretativa e il divertimento scenico nei quali Govi mi è stato, ci è stato maestro”.

Un Festival e un ciclo di incontri collaterali

Lo spettacolo, in scena dal 3 ottobre è il titolo inaugurale del IV Festival Gilberto Govi che comprende altri cinque titoli: Impresa trasporti (18 ottobre), I maneggi per maritare una figlia (24 e 26 ottobre), Gildo Peragallo, ingegnere (1° e 2 novembre) e la ripresa della produzione di punta dell’anno scorso, Pignasecca e Pignaverde (5 dicembre). Anche questa edizione del Festival è arricchita da un ciclo di incontri collaterali mentre saranno esposte nel Foyer quattro sculture dell’artista Devis Serra che rappresentano il volto di Govi in quattro “maschere” diverse.

 

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