Un Natale amaro per due fratellini genovesi di 5 e 3 anni, lontani dai genitori e collocati in una comunità distante centinaia di chilometri dalla loro città. La vicenda, che ha origine da una crisi familiare scoppiata nel 2022, è approdata nuovamente in tribunale dopo una decisione dei servizi sociali che rischia di separare i piccoli.
La crisi di coppia e l’arresto del padre
Tutto inizia in una delegazione genovese, dove un 30enne e la compagna coetanea convivono con i loro due figli. La coppia entra in crisi quando la madre inizia una nuova relazione. Il padre, in un momento di rabbia, aggredisce la nuova compagna della ex (minacce e percosse, senza gravi lesioni) e finisce arrestato e condannato penalmente.
L’affidamento dei fratellini ai servizi sociali
A seguito di questi eventi, i bambini vengono affidati ai servizi sociali del Comune di Genova con un provvedimento giudiziario del gennaio 2025, che limita la responsabilità genitoriale di entrambi i genitori per 24 mesi. Inizialmente, la madre e i figli sono collocati in una comunità madre-bambino in Liguria; il padre, una volta libero, mantiene contatti regolari. Nel marzo 2025, però, la madre lascia improvvisamente la struttura, abbandonando i piccoli, che vengono trasferiti in una comunità fuori regione.
L’istanza del padre per tenere insieme i fratellini
Nonostante le richieste dei genitori – supportate anche da un’ordinanza giudiziaria che auspicava un trasferimento più vicino a Genova e incontri più frequenti – i bambini restano lontani.
Il colpo di scena arriva a ridosso delle feste: nei giorni scorsi l’assistente sociale invia un messaggio WhatsApp al padre comunicandogli un appuntamento per il 31 dicembre per presentare la famiglia affidataria che si occuperà del figlio più piccolo. La notizia coglie di sorpresa i genitori: nessuna consultazione preventiva e soprattutto nessuna autorizzazione esplicita del tribunale per separare i fratellini, che dalla nascita hanno sempre vissuto insieme e affrontato insieme i traumi degli ultimi anni.
Il padre, attraverso il suo legale, presenta immediatamente istanza al Tribunale civile di Genova, chiedendo un’udienza urgente per mantenere i bambini uniti in un’unica struttura. Si evidenzia il rischio di un ulteriore trauma per i piccoli, già provati dalla fine della relazione genitoriale, dall’allontanamento dalla casa natale e dal trasferimento lontano. Il giudice invita i servizi sociali a depositare entro il 15 gennaio 2026 una relazione con le motivazioni della scelta, rinviando eventuali ulteriori decisioni.