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Cronaca

1 minuto e 49 secondi di lettura
di redazione

È arrivata in piazza Vittorio Veneto a Genova Sampierdarena con il volto tumefatto e altri segni di violenza. Qui ha chiesto aiuto agli agenti della polizia locale che hanno subito chiamato il personale sanitario. Qui la ha raccontato di essere stata aggredita in maniera violenta dal marito, in casa, dove alloggia insieme ai figli.
 
Subito sono scattati i controlli e nell’abitazione sono state trovate tracce di sangue su pareti e mobili. Il personale del Nucleo Fasce Deboli è stato immediatamente coinvolto per la presa in carico del caso. La donna, nel frattempo, è stata trasportata per le cure del caso presso l’Ospedale Galliera, dove ha riferito agli agenti anni di episodi di aggressioni, vessazioni e insulti che l’hanno spinta, spesso, a trattenersi fuori casa pur di non incontrare il marito. Comportamenti violenti reiterati nel tempo, dunque, e che ieri sera sono sfociati in un litigio per futili motivi durante il quale l’uomo ha colpito con pugni, schiaffi, calci e testate la donna.
 
Attualmente, la donna è ancora sottoposta a cure mediche e per lei scatterà la messa in protezione da parte dei servizi sociali, come richiesto anche da lei, per evitare di fare ritorno a casa. La protezione coinvolgerà anche le figlie minorenni.
L’abusante, un uomo di nazionalità senegalese classe ’78, è stato arrestato per i reati di lesione e di maltrattamenti e condotto presso il carcere di Marassi per essere messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
 
"Ancora una volta, purtroppo, abbiamo potuto constatare che la violenza di genere e la violenza domestica continuano a essere un problema sociale e culturale che permea la nostra società - dice l’assessora alla Polizia locale e alla Sicurezza urbana Arianna Viscogliosi -. In questo caso, la donna ha avuto la forza e il coraggio di denunciare rivolgendosi ai nostri agenti impegnati sul territorio, mettendo in moto un meccanismo che presto la porterà in un luogo sicuro insieme ai suoi figli. La nostra Polizia locale, grazie al Nucleo Fasce Deboli, è preparata ad affrontare queste situazioni con tutta la delicatezza, fermezza e tempestività che casi del genere richiedono. L’attenzione però deve rimanere sempre alta e come istituzioni dobbiamo continuare a svolgere un ruolo fondamentale di prevenzione, educazione e sensibilizzazione".

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