La Polizia di Stato di Genova ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino moldavo di 39 anni, ritenuto coinvolto in una truffa ai danni di una donna russa residente nel capoluogo ligure. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura e affidata alla Squadra Mobile con il supporto del Commissariato Foce Sturla, ha ricostruito il raggiro avvenuto nel maggio scorso. Secondo quanto emerso, la vittima sarebbe stata contattata telefonicamente da una persona che si fingeva operatrice della Polizia di Stato e che la avrebbe convinta a effettuare bonifici su conti esteri per “proteggere” i suoi risparmi da un presunto hacker proveniente dall’Est Europa.
La donna, fidandosi, avrebbe poi consegnato 22mila euro in contanti a due falsi impiegati di banca che si sarebbero presentati sul suo luogo di lavoro, nella delegazione genovese di Albaro. Solo in un secondo momento, rendendosi conto di essere stata truffata, la vittima ha denunciato l’accaduto agli uffici di polizia.
Attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e delle celle agganciate nella zona, gli investigatori sarebbero riusciti a risalire all’uomo che avrebbe ricevuto materialmente il denaro. Il 39enne è stato rintracciato a Verona e accompagnato alla Casa Circondariale di Montorio.
Come previsto dalla legge, per l’indagato vale il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.