Un’odissea per un uomo che voleva solo acquistare un’auto usata di lusso. È questa la storia di un cittadino tunisino residente in Germania, finito al centro di un’inchiesta per riciclaggio in Procura a Genova e difeso dall’avvocato Paolo Lavagnino. Al cuore del caso, una Volvo XC90 contesa tra più proprietari, ‘vittima’ di frodi e battaglie legali transfrontaliere.
Un’odissea per una Volvo XC90: da eBay al sequestro
Tutto inizia nei primi mesi del 2024: L’ignaro cittadino sborsa 43.500 euro per l’auto di lusso trovata su eBay. Un affare apparentemente regolare, siglato con un contratto e documenti consegnati dal venditore. Ma ecco il primo colpo di scena – un inganno svelato solo al tentativo di registrazione: la carta di circolazione è falsa, rubata nel 2022. Lui, senza perdere tempo, denuncia il fatto alla polizia di Steinfurt, scatenando un’indagine che porta alla luce la verità.
L’auto noleggiata e venduta sottobanco: la frode scoperta in Germania
Un’auto noleggiata, venduta sottobanco. Emerge che la Volvo era sotto contratto di noleggio a lungo termine con una donna, che – con la probabile complicità del venditore – l’ha messa in vendita usando documenti contraffatti. Il cliente, del tutto estraneo alle macchinazioni precedenti, si ritrova con l’auto sequestrata dalle autorità tedesche. Parallelamente, si apre una controversia al Tribunale Distrettuale di Duisburg.
Una vertenza altalenante, con decisioni che oscillano come un pendolo. Per due volte, il tribunale riconosce la buona fede del cliente concedendogli il dissequestro e una nuova carta di circolazione.
La Procura ipotizza riciclaggio, la difesa: "È solo un acquirente in buona fede"
Il 22 marzo 2025, al porto di Genova, l’epilogo italiano: il cliente tenta di imbarcarsi per Tunisi con la Volvo, ma viene fermato dalla Polizia di Frontiera. Sequestro immediato perché l’auto ha una nuova targa non ancora registrata nel sistema, ma le indagini confermano la genuinità dei documenti, emessi legittimamente dopo le vittorie iniziali in Germania. Inoltre, c'è la perizia della polizia di frontiera che conferma la genuinità della seconda targa rilasciata dalle autorità tedesche. "Era in assoluta buona fede", sottolinea la difesa, citando il biglietto di ritorno già acquistato per il 6 aprile, con l’auto inclusa.
La Procura, in persona del dottor Longo, ipotizza operazioni per occultare l’origine illecita del veicolo. Ma la difesa ribatte: "Si tratta di una disputa tra acquirente in buona fede e proprietario originario, entrambi ingannati da terzi".
Un labirinto di targhe, perizie e carte bollate tra Italia e Germania
Un labirinto burocratico che evidenzia le insidie del mercato auto online, dove piattaforme come eBay possono nascondere trappole sofisticate. Finalmente ieri l’ultimo atto con l'assoluzione pronunciata dal gup del tribunale dottoressa Guerrero all’esito del giudizio abbreviato. Il cliente viene stato assolto per il reato di riciclaggio ma (per ora) resta a piedi.