Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

Udienza rinviata a marzo 2026
1 minuto e 13 secondi di lettura
di Annissa Defilippi

È stata rinviata al prossimo marzo l'udienza dell'incidente probatorio per chiarire le cause del crollo della palma che lo scorso 12 marzo ha ucciso Francesca Testino, mentre tornava a casa. La giudice Carla Pastorini ha chiesto di sentire i consulenti delle difese dei 12 indagati. Oggi ha parlato il perito Fabrizio Cinelli, l'agronomo docente di Strutture verdi e paesaggio all'Università di Pisa, secondo il quale le cause del cedimento sarebbero attribuibili quasi esclusivamente "allo sviluppo progressivo di marciumi radicali provocati da funghi patogeni".

Lavori nelle aiuole del Municipio causa del cedimento 

 
I consulenti delle difese hanno indicato come concausa principale le lavorazioni del suolo nell'aiuola, che avrebbero mutilato l'apparato radicale, compromettendo nel tempo l'ancoraggio della pianta. "Anche l'esame in aula ha messo in evidenza la debolezza, l'inadeguatezza e la contraddittorietà delle argomentazioni del perito - sottolinea l'avvocato Andrea Boselli - in contrasto con gli esiti degli esami di laboratorio sui tessuti radicali. È apparsa chiara ai presenti la scarsa chiarezza nell'ordine espositivo seguito dal perito che in due occasioni non ha risposto puntualmente ai quesiti formulati dal giudice e addirittura ne ha omesso uno".
 
Per quella tragedia, il pm Fabrizio Givri ha indagato 12 persone tra dipendenti o ex dipendenti di Aster, l'azienda municipalizzata che si occupa anche di verde pubblico, e un consulente esterno. Gli indagati (assistiti dagli avvocati Andrea Boselli, Pietro e Federico Bogliolo, Massimo Boggio, Enrico Scopesi, Graziella Delfino e Tommaso Calabrò) sostengono che a causare il crollo sarebbero stati degli interventi alle aiuole fatti dal Municipio. 

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook