Quattro mesi di lavori di pubblica utilità e una donazione a un ente benefico. E' quanto farà Fabiano Mura, l'ex segretario della Fillea Cgil che aveva denunciato di avere subito una aggressione fascista. L'uomo, per cui il procuratore aggiunto Federico Manotti aveva chiuso le indagini con l'accusa di simulazione di reato, aveva chiesto la messa alla prova e oggi la giudice Carla Pastorini l'ha accolta. L'istituto alternativo è stato chiesto tramite il legale Giuseppe Longo visto che la pena massima è di tre anni.
Cosa era successo
Mura aveva ritirato la denuncia due giorni dopo ed era stato indagato visto che gli investigatori della Digos avevano appurato che non c'era stata alcuna aggressione e lui stesso lo aveva ammesso davanti al pm che lo aveva convocato per sentirlo. "Uno mi ha urlato comunista di merda, facendo il saluto romano, l'altro mi ha tirato un pugno, mi ha spintonato e mi ha colpito. E poi sputi", era stata la sua prima ricostruzione. Le prime discrepanze tra il suo racconto e la realtà erano emerse quasi subito. La Digos non aveva trovato corrispondenza tra gli orari forniti dal sindacalista e l'appuntamento, né riscontri dalla telecamere di videosorveglianza presenti sul luogo.