Grida soffocate dietro le porte di un appartamento, schiaffi che echeggiano in una cameretta e il terrore negli occhi di bimbi di appena uno e tre anni: è l’orrore domestico emerso da un’ordinanza cautelare del Gip di Genova Carla Pastorino, che ha disposto l’allontanamento immediato di una madre dai propri figli minori, accusata di maltrattamenti aggravati. La donna, sempre con il cellulare in mano, prendeva a calci e schiaffi i propri figli a ogni minima richiesta di attenzione.
Le violenze risalgono all'estate
I fatti risalgono a questa estate. A denunciare la donna è stato il marito, tramite gli avvocati Daniele Pomata e il collega civilista Maurizio Montecucco. La pm Silvia Saracino ha attivato immediatamente il codice rosso e in pochissimi giorni ha chiesto e ottenuto la misura, eseguita dagli agenti della squadra mobile. L'uomo, che fa il camionista, ha raccontato di avere notato un comportamento aggressivo della donna nei confronti dei piccoli (il più grande avuto da una precedente relazione, il secondo con l'attuale marito) e anche dei lividi sul corpo di entrambi, che la donna ha sempre giustificato dicendo che erano dovuti a cadute.
Schiaffi e calci catturati dal sistema di videosorveglianza
Non convinto dal racconto, il marito ha fatto installare delle telecamere in casa con la scusa di prevenire i furti (Primocanale è in possesso delle immagini ma per rispetto della vicenda non le divulga). Il sistema di videosorveglianza ha registrato le botte che la donna ha dato ai due bimbi: il più grande è stato colpito alla testa con un telecomando, una volta è stato schiaffeggiato e una volta a terra preso anche a calci. La piccola, di appena un anno, è stata presa a schiaffi in testa. Il tutto sempre perché la disturbavano mentre era al cellulare. "È emerso un comportamento continuato di violenza gratuita, immotivata - scrive il giudice nell'ordinanza -, realizzata da una madre nei confronti dei figli in tenerissima età. Comportamento che, viste le modalità e la ripetitività, espressione di una intolleranza della donna verso i figli, rappresentano una grave, reiterata, immotivata violenza persecutoria verso i bimbi".
I bambini affidati al padre
I piccoli ora al sicuro con il padre, portano i segni di un incubo quotidiano fatto di percosse e umiliazioni, filmate da un sistema di videosorveglianza installato proprio per proteggerli. “Erano soli, indifesi, calpestati come terra sotto i piedi di chi avrebbe dovuto amarli”, ha denunciato il padre, scatenando un’indagine lampo che ha portato al divieto di avvicinamento e all’obbligo di braccialetto elettronico per l’indagata.
I lividi sul corpo dei bambini era giustificato con delle cadute
L’ordinanza dipinge un quadro agghiacciante di violenza sistematica all’interno delle mura domestiche. La denuncia del padre ha rivelato episodi ripresi dalle telecamere domestiche, installate dal denunciante per prevenire furti che hanno catturato invece la “prevaricazione e violenza fisica” della compagna verso i minori a lei affidati.
Tra i passaggi più drammatici del provvedimento, che cita testualmente le immagini e le testimonianze raccolte, si vedono gli episodi di violenza nei confronti dei bambini, il più piccolo: “è picchiato con il telecomando nella cameretta davanti alla televisione”. Le immagini, visionate dal magistrato, mostrano reazioni di “indifferenza” da parte della madre, con i bimbi che “piangevano disperatamente”. Le visite da medico hanno confermato “numero ecchimosi” sul corpo dei piccoli, certificate dai sanitari.
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