Un'evasione da 9 milioni di euro tra diritti doganali e Iva, nel settore della commercializzazione di calzature di alta gamma, è stata scoperta dall'Agenzia delle Dogane e dalla la Guardia di Finanza nel porto della Spezia e ha portato al sequestro di un importante quantitativo di sneakers, prodotte in Cina per conto di due noti brand della moda di fama internazionale e sdoganate in Italia nel porto della Spezia.
Dichiaravano un valore della merce molto più basso
Si tratta di due società del Nord Italia che dichiaravano in dogana, all'atto dell'importazione, un valore della merce decisamente più basso e pari al valore indicato nelle fatture di vendita emesse dal produttore cinese verso l'importatore, al fine di abbattere i diritti doganali e l'Iva. Questo risultava possibile grazie a un sofisticato meccanismo di triangolazioni con importatori esteri aventi sede ad Hong Kong e in Svizzera.
Il "sistema" scoperto dopo un controllo su un container
Un passaggio finalizzato a ridurre, in maniera elusiva, la base imponibile su cui commisurare l'ammontare dei tributi da liquidare in dogana, poiché le partite di merce in questione in realtà risultavano già vendute all'effettivo destinatario italiano, "allo stato estero" e per un valore sensibilmente superiore, il tutto mentre ancora risultavano in transito via mare, quindi prima delle stesse operazioni di sdoganamento. Secondo la legge, l'imponibile su cui commisurare il corretto assolvimento dei diritti di confine dovuti, è l'ultimo valore di vendita, ed è pertanto quello che doveva essere dichiarato all'atto dell'importazione.
Il meccanismo di sotto-fatturazione è stato scoperto a seguito di un controllo effettuato su un container proveniente dalla Cina, individuato attraverso l'analisi di rischio congiunta.
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