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Cronaca

2 minuti e 2 secondi di lettura
di An.De.
Non si è fatto scrupoli il ladro che lo scorso 16 agosto all’interno dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova ha derubato una ragazzina ricoverata. Ha approfittato di un breve momento di assenza del padre per sottrarre uno zaino contenente due paia di AirPods e un computer portatile, per un valore stimato di circa 4.000 euro.

La denuncia del papà

La denuncia è scattata immediatamente: al numero di emergenza 112 è arrivata la segnalazione del furto, spingendo una pattuglia della polizia a intervenire tempestivamente. Il padre della minore ha raccontato agli agenti di essersi allontanato dalla stanza della figlia per pochi minuti, un lasso di tempo sufficiente per il ladro per agire indisturbato. Nonostante le prime ricerche dell’autore del furto non abbiano dato esito, gli investigatori non si sono arresi.

Geolocalizzate le cuffiette

Grazie a un lavoro meticoloso, hanno raccolto testimonianze e analizzato le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’ospedale e delle aree circostanti. Le immagini hanno mostrato un individuo che, con lo zaino rubato in spalla, si allontanava a bordo di un autobus diretto verso il centro città. Gli spostamenti del sospettato lo hanno condotto nel centro storico, dove è entrato in un’abitazione nella zona di Prè, uscendone poco dopo senza lo zaino e in compagnia di un altro soggetto. Un elemento decisivo è arrivato dalla geolocalizzazione degli AirPods, attivata dal padre della minore, che ha confermato la presenza dei dispositivi nell’appartamento in questione, risultata essere la residenza di un 56enne.

Il ladro scovato in centro storico

Le indagini hanno portato all’identificazione di due sospettati: un 56enne, già pregiudicato per spaccio, e un 51enne, gravato dall’obbligo di firma e di permanenza notturna al domicilio per reati simili. Le perquisizioni domiciliari hanno dato i loro frutti: nell’abitazione del 56enne sono stati recuperati lo zaino rubato, i dispositivi sottratti e, inoltre, 500 grammi di hashish e un bilancino di precisione. A casa del 51enne, invece, è stato trovato un tablet di cui l’uomo non ha saputo giustificare la provenienza. Il 56enne è stato sottoposto a giudizio per direttissima nella mattinata odierna, mentre le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità. Questo episodio, che ha colpito una giovane paziente in un momento di vulnerabilità, ha scosso la comunità, ma l’intervento rapido e coordinato delle forze dell’ordine ha permesso di assicurare il responsabile alla giustizia.

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