Un uomo di 74 anni ha perso la vita al Villa Scassi di Genova, dopo un percorso di cure iniziato con la speranza di una guarigione e finito in un dramma che ha spinto i suoi familiari a cercare risposte in Procura. L’anziano, operato a giugno per rimuovere una massa al polmone sinistro, è morto il 5 agosto in Rianimazione, lasciando dietro di sé interrogativi su cosa sia andato storto.
Tutto inizia il 20 giugno, quando il paziente si sottopone a un intervento descritto come necessario per salvargli la vita. “Tornerai a casa in 10 giorni”, gli aveva assicurato il medico. Ma la realtà ha preso una piega diversa. A metà luglio, un malore improvviso porta a una nuova operazione d’urgenza: una pneumonectomia, resa necessaria da un’infezione al polmone. L’intervento è complesso, con una forte perdita di sangue che richiede trasfusioni. Il 20 luglio, rimosso il drenaggio polmonare, le condizioni dell’uomo si aggravano.
Il trasferimento in Pneumologia, il 30 luglio, segna un ulteriore peggioramento: un arresto cardiaco e respiratorio, da cui viene rianimato. Qui emerge una diagnosi inquietante: l’anziano ha contratto infezioni, tra cui la Klebsiella, un batterio temuto in ambito ospedaliero. Il 4 agosto, il passaggio in Rianimazione è l’ultimo tentativo di salvarlo, ma il giorno dopo il cuore del 74enne cede. Sconvolti, i familiari si rivolgono all’avvocato Fabrizio Maggiorelli e presentano un esposto in Procura. La pm Eugenia Menichetti, decisa a far luce sull’accaduto, dispone l’autopsia e il sequestro delle cartelle cliniche.
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