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Cronaca

La sindaca di Genova affida ai social il suo commento su quei tragici avvenimenti
1 minuto e 51 secondi di lettura
di d.vass

"Una ferita 'amara e indelebile' che non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo dimenticare": è in questo modo che la sindaca di Genova Silvia Salis ha ricordato via social i drammatici giorni del G8 nel 2001 e in particolare quel 20 luglio che segnò la morte di Carlo Giuliani. "Giorni convulsi - ha sottolineato - tra le tensioni che attraversavano la città, le speranze di cambiamento espresse da milioni di persone e quella violenza ha segnato per sempre la nostra storia. Ricordare il G8 non significa riaprire vecchie ferite per alimentare polemiche sterili ma deve servirci ad affrontare il passato per imparare dagli errori commessi, dire basta con la violenza in ogni sua forma e costruire un futuro migliore per Genova e non solo. Il mio pensiero va a chi ha perso la vita, a tutte le persone che hanno subito violenze e a chi ha visto calpestati i propri diritti e le proprie speranze".

Una riflessione sui valori fondamentali della nostra democrazia

Poi continua: "Ricordare quei giorni è un monito costante sui pericoli di una gestione inadeguata dell'ordine pubblico, un'occasione per una riflessione profonda e condivisa sui valori fondamentali della nostra democrazia: il diritto alla libertà di espressione, il rispetto dei diritti umani, la necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra le istituzioni e la società civile. Non dobbiamo mai smettere di interrogarci sulle cause che hanno portato a quegli eventi e impegnarci affinché simili tragedie non si ripetano mai più. È fondamentale garantire una gestione della sicurezza urbana che tuteli i diritti di tutti, cittadini e manifestanti. Dobbiamo tutelare l'espressione del dissenso e valorizzare chi lavora affinché questo avvenga prevenendo ogni forma di violenza". Infine auspica "una Genova che sappia accogliere le diversità, che sappia ascoltare le voci di tutti, che sappia affrontare le sfide del presente con coraggio e determinazione, senza dimenticare mai il suo passato. Una Genova che sia esempio di democrazia, di rispetto e di convivenza civile per tutto il Paese. Una città in cui giustizia, solidarietà e pace siano ogni giorno e sempre di più principi inderogabili del nostro agire quotidiano".

 

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