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Cronaca

Indagine dei carabinieri del Nas al pronto soccorso dell’ospedale. In casa delle donne trovati farmaci di provenienza ospedaliera. Contestati i reati di abbandono di persona incapace e peculato
1 minuto e 47 secondi di lettura
di Redazione

Si ipotizza che non riuscissero a gestire il troppo lavoro dei turni di notte o forse volevano solo riposare, per questo due infermiere dell’ospedale di Lavagna avrebbero somministrato farmaci tranquillanti per addormentare i pazienti più problematici. È quello che ipotizzano i carabinieri del Nas e l’aliquota della procura di Genova che alle 2 della scorsa notte hanno effettuato un blitz nel reparto.

Durante l’ispezione sono stati effettuati prelievi di sangue ai pazienti per accertare la presenza di benzodiazepine in corpo ed avvalorare così le ipotesi di reato, il tutto alla presenza di due medici legali incaricati dalla procura. Titolare dell'indagine il pm Giuseppe Longo del pool Sanità che in un primo momento ha ipotizzato i reati di sequestro di persona, abbandono di persona incapace ed esercizio abusivo della professione.

Effettuate anche perquisizioni in casa delle due infermiere professionali dove sono stati trovati farmaci ospedalieri, così è scattata anche l’ipotesi di reato di peculato.

L’indagine è partita dalla segnalazione di alcuni colleghi delle infermiere e da alcuni familiari di pazienti che avrebbero raccontato di strani torpori ma anche di diverbi con le due donne.

Le due infermiere dell’Obi (reparto di Osservazione Breve del pronto soccorso) a detta degli inquirenti avrebbero somministrato i sedativi in dosi eccessive e al di fuori dalla prescrizione medica ai pazienti più problematici, in modo che dormissero e loro potessero riposare durante la notte.

Al momento i medici del reparto e la direzione sanitaria dell’ospedale sono estranee alla vicenda. Il direttore generale della Asl4, Paolo Petralia, non ha rilasciato dichiarazioni.

Ma dalla ASL 4 comunicano che l'indagine è partita in seguito anche alla denuncia della stessa direzione sanitaria. "Le condotte delle due dipendenti  saranno immediatamente valutate a livello interno, sotto il profilo disciplinare, ai fini dell’applicazione delle sanzioni previste dalla legge".

L’Azienda ribadisce la massima disponibilità a collaborare con la Procura della Repubblica e con l’Autorità di polizia, riservandosi ogni più efficace sua tutela mediante la costituzione di parte civile in sede penale.

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