Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

Dopo Michè grande riscontro e stima sui social per il ventiseienne della Guinea che dorme in strada in Darsena e ha impartito una lezione ad alcuni studenti ora diventati suoi amici
1 minuto e 11 secondi di lettura
di Michele Varì
Il tuo browser è obsoleto.

Ha scatenato una accesa discussione ottenendo oltre 143 mila visualizzazioni su Instagram il reel della trasmissione Michè di Primocanale dedicato a Mamadou, un giovane di 26 anni proveniente dalla Guinea che vive da mesi accampato alla Darsena di Genova, un ragazzo che nel lanciare un appello per trovare un lavoro racconta, quasi involontariamente denuncia, che alcuni studenti di un istituto superiore, senza un motivo, gli hanno urlato offese razziste legate al colore della sua pelle.

Quasi tutti i commenti apprezzano la reazione molto pacata di Mamadou che giustifica gli studenti, dicendo che "sono piccoli", anche se in realtà hanno pochi anni meno di lui. Studenti a cui Mamadou, grazie alla sua grande empatia e tolleranza impartisce senza volerlo quasi una lezione di vita, dicendo che alcuni di loro dopo la mediazione del preside gli hanno chiesto scusa e sono diventati suoi amici.

Dopo questa intervista due genovesi hanno chiamato Primocanale per offrire un posto di lavoro al ragazzo.

Ma quando abbiamo provato a rintracciare al telefono Mamadou per dargli la bella di tanta solidarietà nei suoi confronti non ci siamo riusciti. Per più di una settimana Mamadou non è stato rintracciabile: abbiamo scoperto dopo che mentre dormiva in strada gli è stato rubato il telefonino.

La riprova, purtroppo, che la sua odissea è tutt'altro che finita.

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 22 Aprile 2025

A Michè la storia di Mamadou: "Senza l'Italia sarei morto"

Dorme in strada e passa le giornate a cercare lavoro e pulire l'angolo di Darsena dove vive accampato: "Pulisco la strada perchè questa ora è la mia casa..."