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Cronaca

L'avvocato della difesa chiede ad Ardini se ha sentito dei rumori prima del crollo. "Il mio collega ha urlato e poi ho sentito, in un frazione di secondo, tipo un fulmine, un boato" conclude Ardini
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Dopo una breve pausa, ritornano in aula i giudici e riprendono, poco dopo le 11,30, le testimonianze dei sopravvissuti del crollo del ponte Morandi: quindi è Gianluca Ardini a raccontare il momento del crollo.

"Stavo con il mio collega Luigi Matti Altadonna, viaggiavamo in direzione Volti a bordo del furgone di Mondo Convenienza. Stavo guardando il tablet quando ho visto l'asfalto deformato e siamo andati giù, sono rimasto appeso per circa quattro ore con la punta del furgone in giù. La cintutra mi ha salvato la vita, ho avuto delle fratture al gomito, all'omero, escoriazioni alla retina, Sono rimasto in questa situazione appeso per quattro ore così. In ospedale sono due mesi, poco meno. Eravamo sulla corsia di destra verso Savona. Non ricordo se davanti avevamo altri veicoli. Ricordo l'asfalto che si sbriciola e le crepe".

L'avvocato della difesa chiede ad Ardini se ha sentito dei rumori prima del crollo. "Il mio collega ha urlato e poi ho sentito, in un frazione di secondo, tipo un fulmine, un boato" conclude Ardini.