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4 minuti e 13 secondi di lettura
di Luigi Leone

Sicuramente è un problema mio, però ci sono molte cose che non capisco più della politica. Ad esempio: tutti quando sono all’opposizione risolverebbero i problemi, anche i più complessi e complicati, ma quando arrivano al governo non fanno niente, o pochissimo, per quegli stessi problemi. Tutto ciò è accaduto negli ultimi trent’anni e vale sia per il centrodestra sia per il centrosinistra, citati in rigoroso ordine alfabetico. Dove sta l’arcano?

Me lo sono domandato, in questi giorni, anche a proposito della Flotilla e delle innumerevoli manifestazioni contro il governo di Israele (spero non contro Israele, perché allora dovremmo parlare di antisemitismo…). Dunque: non è stato possibile sapere, almeno non finora, chi abbia finanziato l’operazione.

I contrari hanno sostenuto che dietro c’era Hamas, ovvero i terroristi che dicono di difendere i palestinesi, mentre i “flotilliani” e i loro supporters sdegnosamente respingono l’ipotesi, però non spiegano grazie a quale denaro le barche abbiano preso il largo.

Comunque, ci sono state decine di sfilate (da noi pure uno sciopero) in tutta Europa a favore della Flotilla e dei palestinesi. A Roma, nell’ultima calata in piazza, sembra fossero almeno un milione. Sommandoli a tutti gli altri che in Italia si sono mossi arriviamo a due milioni, forse tre. Benissimo. Però mi chiedo: e le altre decine di milioni di persone che non sono andati per la strada, una volta si sarebbero definiti “la maggioranza silenziosa”, non contano proprio niente?

Fatto è che un lungo corteo assolutamente pacifico nella capitale è stato funestato, durante le ore della sera, da scontri con la polizia, cassonetti della spazzatura incendiati e vetrine mandate in frantumi. Colpa di presunti manifestanti vestiti di nero, che è stato facile individuare nei Black Block di antica memoria.

pacifici sono riusciti ad allontanarli, così loro si sono spostati in un’altra strada e hanno inscenato l’abituale guerriglia urbana. Domanda: ma le forze dell’odine proprio non sanno di chi si tratti e quindi non sono in grado di prevenire i disordini con annessi danni? Il mio timore è che, in realtà, le cose stiano diversamente e addirittura sia possibile ritrovare tra i facinorosi di oggi almeno alcuni del G8 di Genova. Mah…

Di sicuro quei Black Block sono serviti alla politica. I contrari alle piazze li hanno usati per dire che le manifestazioni non si fanno in questo modo (cioè non si fanno, al netto dei distinguo a parole…), mentre i favorevoli sostengono che si dà spazio mediatico e politico ai violenti proprio per inibire, da novelli fascisti, le manifestazioni. Quindi, avanti con i carri della strumentalizzazione. Finita? Manco per niente.

Pochissimi ne parlano, però sembra esserci una ragione, nascosta, sebbene non troppo, dietro il blocco navale imposto da Israele davanti a Gaza, in barba a ogni regola del diritto internazionale. Ci sarà anche la volontà di non far arrivare nessuno sulle coste della Plaestina, però temo che siano soprattutto i giacimenti di gas che stanno nel mare inibito il vero oggetto dell’interesse israeliano.

E non solo, guardando alle scelte del presidente Usa Donald Trump. Lui vuole fortissimamente alla guida del gruppo di interposizione, sostanzialmente depositario della possibile tregua in Medio Oriente (pace mi sembra un parolone…), il britannico Tony Blair. “E’ una brava persona” ha profferito il prode Trump.

Sarà vero. Tuttavia è dell’altra parte politica, rispetto a The Donald, quindi l’innamoramento è apparentemente inspiegabile. A meno di non ricordare che Blair avrebbe il pregio di essere un uomo della British Petroleum, che ovviamente tratta pure il gas.

Ora, nessuno mi chieda perché il Gran Capo statunitense straveda per l’ex premier britannico, tuttavia la spiegazione arrivata – “è una brava persona” – non mi convince. Del resto non è un caso che Giulio Andreotti, uno che il potere l’ha conosciuto e praticato, affermasse: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’indovina”. Appunto.

Mi domando, poi, come mai decine di migliaia di persone siano scese in piazza per la Palestina, giustamente aggiungo, ma non si siano viste analoghe prese di posizione per la guerra in Ucraina e per tutti gli altri conflitti che fanno centinaia di vittime. Papa Francesco diceva che si tratta di una guerra mondiale a pezzi e così è diventato una icona della sinistra.

Come capitò a Gianfranco Fini, ex missino, o com’è successo a Pierferdinando Casini, ex Dc candidato ed eletto nella fila del Pd. Io qualcosa di strano ce lo vedo. Allo stesso modo dell’innamoramento per la destra di Tommaso Cerno, ex deputato del Pd oggi direttore del Tempo, quindi successore di quel Gianni Letta che fu alter ego di Silvio Berlusconi. 

Potrei proseguire oltre, in questo florilegio di contraddizioni, detto e non detto, speculazioni ideologiche, cavalcate mediatiche e quant’altro. Ma per carità di patria mi fermo qui. Aggiungo solo: non ci si può stupire che l’esercito degli astensionisti sia arrivato ormai al cinquanta per cento del corpo elettorale. Per quanto tempo ancora la politica potrà andare avanti in questo modo.

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