Vai all'articolo sul sito completo

Commenti

3 minuti e 24 secondi di lettura
di Luigi Leone

Non più il 15, bensì il 26 settembre. Undici giorni: di tanto sono stati prolungati i termini della gara bandita dal governo per trovare un partner che lavori alla decarbonizzazione e al rilancio “sostenibile” dell’ex Ilva. Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, spiega che “effettivamente era necessario un po’ più di tempo, perché le prescrizioni sono stringenti”. Insomma, non ci voleva un genio per capire che si sarebbe andati oltre il 15 settembre. Temo che con i rinvii non sia finita. Vedremo.

Intanto, però, una cosa si può dire: Genova è sempre più nei guai, perché le idee sono poche e pure confuse. Se le organizzazioni sindacali hanno chiesto subito un incontro è chiaro che i timori si fanno più concreti. La Cisl li aveva espressi subito dopo la visita di Urso a Genova. E lì mi si è accesa una spia rossa. La Cisl è di solito una organizzazione che dialoga e, anzi, viene accusata di essere fin troppo “dialogante”. In più il segretario regionale Luca Maestripieri e il capo della Fim Christian Venzano non sono due pericolosi estremisti barricaderi.

Così, mentre la Cgil si è schierata fin da subito a favore del forno elettrico, dunque sta con il piano del governo, dalla Cisl sono venuti i giudizi più problematici. Alla faccia del presunto fiancheggiamento verso Giorgia Meloni, il ragionamento prevalente è questo: il lavoro prima di tutto, però non a discapito della salute, solo che il governo non sa affatto spiegare, al di là di generici presunti impegni, come si tengono insieme le due cose.

Rispetto all’inizio di settembre non mi pare che le cose siano cambiate. Forse qualcosa in più potrebbe dircela la sindaca Silvia Salis, che in gran segreto ha incontrato Jindal, una delle pretendenti all’ex Ilva. Il meeting è stato svelato dal Secolo XIX, secondo il quale l’azienda avrebbe spiegato di puntare sul capoluogo ligure senza forno elettrico.

Come si faccia non lo so e sul punto Salis potrebbe fare chiarezza. Però tace. Ironicus, su questo stesso sito, ha spiegato attraverso quale percorso l’impresa sarebbe arrivata a Palazzo Tursi (ci sarebbe di mezzo l’ex premier Matteo Renzi). Ma al di là della rivelazione sul metodo, resta l’incognita su tutto il resto.

Il governatore ligure Marco Bucci ha detto che non si vede a quattrocchi un’impresa che partecipa ad una gara. Ha ragione. Ma forse se fossi stato al posto di Salis io l’incontro l’avrei fatto lo stesso (e pure Bucci non so…) perché di mezzo c’è una scelta importante come il forno elettrico, su cui si gioca prima di tutto il domani di Cornigliano. Con l’aggravante che, secondo un sondaggio di Tecnè per Primocanale, la maggioranza dei genovesi non vuole quel forno, vedendoci un ritorno al passato più brutto.

A differenza di Salische non mi pare difetti di vocabolario quando ha voglia di parlare, però sarei stato più trasparente, spiegando almeno il succo del vertice con Jindal. Oppure avrei pubblicamente spiegato: non posso dire nulla, tuttavia ho informato di ogni cosa il ministro. Forse lo ha fatto e magari dietro quegli undici giorni in più concessi per la gara ci sta quanto è stato spiegato a Salis, oltre al fatto che due aziende, Baku Steel e Azerbaijan Investment Company, si sono ritirate dalla corsa.

Ma nessuno lo sa. Quindi restiamo nel mistero. E con il carico dei nostri dubbi. Il governo non ci sta piacendo. E neppure la sindaca. Mi sono anche domandato che cosa sarebbe accaduto se fosse stato uno del centrodestra a fare il meeting carbonaro. Apriti cielo, probabilmente. A questo giro, invece, il centrosinistra non ha battuto ciglio. 

Sempre secondo Tecnè per Primocanale, la maggioranza dei genovesi sta tuttavia con Silvia Salis. Anzi, oggi sono persino più di quelli che l’hanno votata. È una luna di miele in piena regola, dunque. Proprio da sinistra, però, viene l’affermazione che l’investitura popolare non è che di per sé dia ragione. Inutile aggiungere altro.

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook