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Attualità

A leggere le denunce sono donne, uomini, ragazze e ragazzi della Polizia Locale, per ribadire che le donne che vogliano denunciare violenze subite possono rivolgersi al 1522
2 minuti e 56 secondi di lettura
di Redazione

"Ogni parola può essere violenza, nessuna donna deve ascoltare e rimanere in silenzio: non siamo sole": è il messaggio che la sindaca di Genova Silvia Salis lancia oggi, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, nella clip "Genova per il 25 novembre", ora online sui canali social istituzionali, realizzato dall'ufficio Comunicazione del Comune di Genova e Polizia Locale. Il video, che ha visto il coinvolgimento della sindaca Salis e di tutta la giunta comunale, racconta, nelle parole delle donne, la violenza fisica, verbale, anche sui social, il controllo, l'isolamento, la negazione dell'indipendenza, anche economica. A leggere le denunce sono donne, uomini, ragazze e ragazzi della Polizia Locale, per ribadire che le donne che vogliano denunciare violenze subite possono rivolgersi al 1522, rivolgersi al centro antiviolenza più vicino e al nucleo Fasce deboli della Polizia Locale al Matitone (). 

Solo quest'anno in Italia ci sono stati 77 femminicidi

"Solo quest’anno ci sono stati, in Italia, 77 femminicidi - afferma l’assessora al Welfare Cristina Lodi -, un numero che continua a essere sconcertante e che ci fa capire che ancora molto può e deve essere fatto. Il lavoro dei Centri antiviolenza è un lavoro essenziale e come tale va riconosciuto, grazie all’opera incessante delle operatrici che giorno e notte si fanno trovare pronte per accogliere le donne in difficoltà e per questo non smetterò mai di ringraziarle. Ma come istituzioni abbiamo il dovere non solo di supportare i CAV: come amministrazione inizieremo un percorso a livello nazionale per far sì che i Centri antiviolenza vengano riconosciuti come livelli essenziali delle prestazioni e quindi finanziati non più a progetto ma in maniera continuativa e maggiore".
 
"Il numero di interventi svolti quest’anno dal Nucleo fasce deboli della Polizia locale - aggiunge l’assessora alla Polizia locale e alla Sicurezza urbana Arianna Viscogliosi - ci fa comprendere quanto, purtroppo, la violenza di genere sia diffusa anche sul nostro territorio. Gli uomini e le donne del Nucleo fasce deboli sono stati formati proprio per prevenire e intervenire in caso di episodi di violenza, che siano fisici o psicologici, compresi i sempre più frequenti casi di stalking. È un lavoro molto delicato, che richiede un’ulteriore sensibilità che renda possibile agire in maniera ferma, ma sempre empatizzando con le vittime. Grazie per il vostro lavoro".

Nel 2025 il Nucleo ha trattato 288 pratiche, con un totale di 201 indagati

Il Nucleo fasce deboli – costituito da cinque elementi, di cui quattro donne – concentra la sua attività nel contrasto ai reati contro soggetti vulnerabili, come maltrattamenti, stalking e violenza sessuale, attività che partono di iniziativa propria da parte del Nucleo o che possono essere delegate dalla procura della Repubblica. Più in generale, vengono trattati reati di violenza domestica e di genere, garantendo la protezione delle vittime in luogo protetto, attraverso la collaborazione con il pronto intervento sociale cittadino che è attivo sette giorni su sette, ventiquattro ore al giorno, tutti i giorni dell’anno. Nel 2025 il Nucleo ha trattato 288 pratiche, con un totale di 201 indagati: sono stati eseguiti 59 interventi con donne vittime di violenza e 31 di queste sono state condotta in luoghi protetti.

Non solo, i casi di maltrattamento in famiglia sono stati 105, 48 gli atti persecutori e 13 violenze sessuali. Gli interventi del Nucleo fasce deboli si sono tradotti in due ordini di misura cautelare in carcere, a un arresto in flagranza di reato e a quattro divieti di avvicinamento alla persona offesa e a luoghi da essa frequentati con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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