I dati di Unioncamere hanno evidenziato un vero e proprio boom negli ultimi cinque anni in Liguria di bed and breakfast, affittacamere e case vacanze per gli affitti brevi. Il rovescio della medaglia è la riduzione di alberghi lungo le città e le località turistiche della Liguria. Oltre cento quelli che hanno chiuso dal 2021 a oggi.
A fare l'analisi della situazione è Fabio Raimondo presidente nazionale dei Giovani Albergatori. "Sicuramente in Liguria si vivono situazioni diverse, ad esempio nel Tigullio c'è ancora un tipo di turismo che rappresenta uno zoccolo duro con tanti alberghi di livello che portano avanti una campagna di comunicazione attenta a mantenere una clientela di livello. Parliamo di più periodi non solo l'alta stagione e parliamo di turisti in arrivo dall'estero. Dall'altra parte ci sono realtà territoriali, come il savonese, che si sono trovati in una situazione ambigua, con località dove sono spariti gli alberghi classici anche per forse una minore visione turistica d'insieme e hanno visto un'ampia apertura di B&B e case vacanza, che è bene spiegare, non sono un male ma hanno un problema di controllo. Per far capire, gli alberghi hanno una lunga serie di misure di sicurezza e garanzia da seguire invece capita che le struttura per affitto breve di altra tipologia non debbano rispettare le norme, così vuol dire non giocare ad armi pari, servono regole certe".
Due problemi principali
Due le problematiche evidenziate dal presidente nazionale dei Giovani Albergatori: "Il primo è che gli alberghi stanno avendo sempre più difficoltà a trovare personale, il secondo è che manca una visione complessiva, i paesi si stanno trasformando in località per affitti turistici brevi e spariscono i locali, questo vuol dire far venire meno il tessuto economico e sociale della cittadina".
Un'evoluzione che porta a delle conseguenze: "Pensiamo ad esempio alle tasse di soggiorno che non vengono fatte pagare e questo fa ricadere la mancanza sui piccoli comuni, serve una regolamentazione da questo punto di vista, ricordiamo che per aprire un appartamento basta un click. E poi questo produce sempre più l'effetto che si creano dei condomini vuoti (dedicati agli affitti brevi soprattutto in estate ndr) con le località che si stanno svuotando e i residenti che devono cercare casa sempre più nell'entroterra delle cittadine - analizza ancora Raimondo -. Serve creare politiche turistiche che sostengano gli albergatori perché un albergatore che vuole ristrutturare ha una necessità più forte di avere quegli investimenti, gli investimenti portano a un beneficio generale e anche a nuove assunzioni".
"Non si può più dire che ci sono due clientele diverse
Ma quello tra bed and breakfast e alberghi classici vede storicamente una divisione di utenza, aspetto che però è superato secondo il presidente nazionale dei Giovani Albergatori: "Non si può più dire che sono due clientele completamente diverse, è cosi fino a un certo punto. Oggi se andiamo su Booking.com gli alberghi si trovano nella stessa ricerca degli appartamenti. Questo ci mette nella stessa condizione. Ma è ovvio che l'albergo ha tutta una sua caratteristica". E allora qual è l'appello rivolto alle istituzioni? A quelle locali in investire in infrastrutture. E poi tutto il comparto deve attuare politiche di differenziazione, l'albergo deve diventare sempre più uno spazio comune e per fare questo serve rinnovare".