Un turismo ligure che sia sempre più destagionalizzato, accessibile e che coinvolga tutto il territorio della nostra regione. A Terrazza Colombo il presidente della Regione Liguria parla a lungo di quello che definisce subito "uno dei pilastri dell'economia della Liguria"
Il turismo in Liguria: bilancio del 2025
Per prima cosa si tirano le somme sull'anno che sta per giungere al termine: "Un bilancio molto positivo - dice Bucci - abbiamo toccato 20 milioni di presenze, un record. Abbiamo ampi margini di miglioramento. La nostra economia si basa su tre pilastri che sono Blue Economy, Alta Tecnologia e Turismo. Questo crea una linea orizzontale che viaggia attraverso questi tre pilastri che è il Commercio. La Liguria vive di queste quattro cose."
Aggiunge l'assessore regionale al Turismo Luca Lombardi: "Nel mese di ottobre, abbiamo avuto un grosso incremento sulle presenze di turisti, del 10%. Un risultato che ci appassiona ma che non è il nostro obiettivo: noi vogliamo avere una qualificazione migliore del nostro turismo, un turismo di lusso culturale. Per cui continuiamo a lavorare. La Liguria è la terza regione italiana per presenza di turisti nell'entroterra, dietro solo a Toscana e Trentino Alto Adige. Un cammino appena iniziato.
L'impatto del turismo sull'economia ligure
Secondo i dati, in Liguria i turisti spendono circa 100 euro al giorno: "Rispetto ad altre regioni, il nostro turismo è più alto spendente, ma vorremmo che lo fosse ancora di più - prosegue Bucci - "Dobbiamo puntare ad avere un turismo sempre più alto spendente: non perché arrivano le persone che possono spendere di più, ma perché noi offriamo attrazioni tali che portino a spendere di più anche per le fasce medie di turisti. In questo modo la parte di turisti che possiamo attrarre è maggiore"
Lombardi: "A noi interessa che ciò che noi proponiamo a un visitatore sia realmente apprezzato. Vogliamo che i nostri territori vengano conosciuti: il dato è che il 74% dei visitatori in Italia si reca soltanto in piccole porzioni dei nostri territorio. Dobbiamo fare in modo di portarli anche all'interno del territorio, come appunto i borghi."
Turismo diversificato
Continua il presidente Bucci: "Abbiamo oggi 4 tipi di turismo: balneare, escursionistico, culturale, esperienziale. Quattro settori che trainano il nostro turismo. E non è facile, in una regione così poco estesa, avere questi tipi di turismo così ben rappresentati. Il vantaggio di una regione così poco estesa, d'altra parte, vuole dire averli concentrati e vicini, da poterne godere anche durante una vacanza di una settimana.
Aspetto principale, ad esempio, è il rapporto tra turismo e blue economy: "Il turismo nautico non è esclusività delle persone con maggior reddito in Italia, ma anche per persone nella fascia di reddito media. E chi va in barca e attracca nei nostri porti, genera un ingresso economico altissimo per la nostra economia. Pensate solo ai porticcioli liguri, ai 28mila posti barca di cui disponiamo, siamo una delle regioni che ne ha di più in Italia."
E poi ancora il tema - discusso - dei crocieristi: "Il problema è che qualcuno pensa che i viaggiatori delle crociere disturbino, distruggano il territorio, e stiano poco tempo sul territorio. Questo è sbagliato. Il turismo crocieristico porta ricchezza alle coste, a chi organizza gite, alla ristorazione.. Ricadute importanti sulle nostre città e sulla economia regionale. Senza contare il valore di chi poi vuole tornare nei luoghi della Liguria che ha visitato."
Sul tema degli operatori privati prende la parola Carlo Tixe, recentemente nominato nuovo presidente di Federalberghi Genova: "Gli operatori privati in Italia hanno investito 1 miliardo e mezzo nell'ultimo anno: per cui il turismo funziona. Un turismo che sta cambiando continuamente. Sta nascendo un turismo importante. Dobbiamo essere capaci di capire quali sono le tendenze: gli alberghi da 1-2 stelle non esisteranno più, rimarranno quelli da 3-4-5 stelle. La Regione sta facendo davvero tanto. Sono convinto che assieme faremo ancora di più. C'è una gioventù preparata, cercheremo di formarla sempre meglio, di questo abbiamo bisogno. Cio' che conta è portare bilanci positivi."
Parola ai sindacati
In platea anche le rappresentanze sindacali: dice Riccardo Serri, segretario generale Uil Liguria, in particolare sul Patto del Turismo, siglato di recente: "C'è da dire che già le precedenti amministrazioni regionali, ma in particolare l'ultima, devono avere un plauso sul coraggio che hanno avuto sul patto del turismo, perché c'è da dire che è l'unico in Italia. Devo dire che lo scorso patto ha fatto un passo notevole, dietro alle richieste di Cgil, Cisl e Uil, visto che si è tenuto molto più in considerazione il lavoro a tempo indeterminato, premiando le imprese che fanno occupazione stabile. Il patto nasce per stabilizzare, allungare la stagione, cercare di dare una mano alle imprese. Oggi ci sono delle situazioni proattive, si sono alzati anche i livelli delle strutture. Bisogna fare un passo in avanti. Dall'altra parte, tutta quella produttività che si è ricavata negli ultimi anni non è stata redistribuita, noi pensiamo, sui lavoratori. I dati del 2024 sull'occupazione, per quanto riguarda il turismo, parlano di 180 giorni di lavoro e un reddito medio che si aggira intorno ai 12 mila euro. Se noi guardiamo la media invece ligure del lavoro, parliamo di 240 giorni lavorativi e 24 mila euro. Ecco, questo è il gap della produttività."
Aggiunge Marco Carmassi, Segretario Generale Filcams Cgil Liguria - "Il turismo è un settore strategico, un settore in crescita, è un settore che ha carenza di manodopera, perché si è alla ricerca di lavoro, di manodopera, di lavoro sano, stabile e contrattualmente in cui venga applicato il contratto nazionale. Il patto rilancia l'occupazione, va a cercare di stabilizzare i lavoratori di quel settore e negli anni siamo riusciti anche ad allargarlo, a strutturarlo e a migliorarlo. Questo è frutto di un ottimo lavoro che è stato fatto e devo dire che abbiamo dei margini di crescita, abbiamo anche un futuro di cui dovremmo arrivare da quel patto a una contrattazione integrativa nel settore del turismo, che potrebbe essere quella del contratto di secondo livello regionale."
Puntare sulla destagionalizzazione
Prende nuovamente la parole il presidente Marco Bucci: "Facciamo tutto il possibile per aumentare il marketing territoriale, per far sì che si capisca che la Liguria non è da vivere soltanto d'estate, ma deve essere tutto l'anno. Per esempio, in autunno e anche all'inizio dei mesi febbraio marzo aprile noi abbiamo delle cose che non esistono nel resto dell'Europa, quindi per noi è un vantaggio enorme."
Promozione della Liguria
Regione Liguria che continua l'impegno per la promozione dei territori della regione, in Italia e all'estero: "Abbiamo aumentato enormemente gli investimenti, ma dobbiamo fare di più; però dobbiamo essere tutti d'accordo che quella è la via da perseguire, abbiamo individuato questa via, che è marketing territoriale, presenza sulle riviste di settore, presenza sui momenti del settore. Quando spendiamo soldi pubblici per andare in giro a vedere tutti i convegni e tutte le mostre, tutti i trade show, stiamo investendo per avere un ritorno sul territorio, questo è quello che va sottolineato, sono investimenti, non sono costi e questi investimenti poi portano ovviamente i frutti sul territorio. Dobbiamo parlare di Genova e della Liguria in giro per il mondo, questo è il messaggio principale che va detto chiaro e tondo."