In Liguria sono 13.507 le aree franose censite nell'Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani (IFFI) realizzato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
E' il dato emerso dall'audizione del procuratore capo Nicola Piacente e dell'aggiunto Federico Manotti davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, sull'attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi verificatisi dall'anno 2019, presieduta da Pino Bicchielli e riunita in Prefettura a Genova.
In particolare 6.030 sono in provincia di Genova; 2.464 in provincia di Imperia; 2.742 in provincia di La Spezia; 2.271 in provincia di Savona.
Per quanto riguarda gli eventi alluvionali, i carabinieri forestali hanno elencato quelli più importanti a partire dal 1970 fino al 2018. I due magistrati hanno illustrato le inchieste a partire dal 2018, con i crolli delle dighe di Rapallo e di Santa Margherita a causa della mareggiata della fine di ottobre, quella sul crollo del cimitero di Camogli e gli altri crolli verificatesi negli ultimi anni in tutto il territorio genovese.
Problematiche sono state rilevate anche nelle cave della Valfontanabuona a causa del materiale di lavorazione non smaltito correttamente che, quando piove, crea problemi di dissesto idrogeologico.