Nell'ultimo anno sono state oltre 4.500 le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto della Caritas di Genova, il 56% sono state donne. La fascia di età più rappresentata tra chi chiede aiuto va dai 35 ai 55 anni, in piena età lavorativa. Il 44% delle persone registrate ha la cittadinanza italiana. Le percentuali di uomini e donne tra cittadinanza italiana e straniera rispecchiano il totale, con le donne italiane leggermente meno rappresentate e quelle con cittadinanza non italiana che sono invece al 58%.
Ecco chi si rivolge ai centri d'ascolto
Per quanto riguarda l’età di chi rivolge ai centri d'aiuto risulta che il 24% delle persone seguite ha meno di 35 anni, il 47% va dai 35 ai 55, il 23% ha 55-65 anni, il 12% 56-75 e un 6% circa è over 75. Non sono solo persone disoccupate: crescono infatti lavoratori poveri che non riescono ad affrontare le spese giornaliere. Casa e sanità sono due fattori di impoverimento sempre più incisivi che riguardano questi lavoratori e le loro famiglie ma anche le persone anziane (6% di chi chiede aiuto), spesso sole e senza relazioni, oltre che in difficoltà economiche.
Chi non riesce a sostenere le spese sanitarie
Sono state 250 le richieste richieste arrivate ai centri d'ascolto Caritas che riguardano la salute o la disabilità. Si tratta di persone e famiglie con lavoro che non possono però affrontare i costi della sanità privata.
Gli anziani
Per quanto riguarda gli anziani che si rivolgono alla Caritas si registra una presenza sempre più stabile tra chi chiede ai CdA. Sono sia persone che vivono sole e non riescono a sostenere i costi dell’affitto o delle cure, sia persone che non hanno eccessive difficoltà economiche ma si trovano in una situazione di isolamento relazionale o di progressivo impoverimento.
La situazione abitativa
Per quanto riguarda la condizione abitativa sono state 656 le persone che si sono rivolte ai centri d'ascolto e che si trovano in affitto; sono 534 le persone senza dimora o con una condizione abitativa inadeguata che si sono rivolte alla Caritas nell'ultimo anno; 305 quelle che stanno in dormitori e centri di accoglienza simili; 225 quelli che si trovano in case in affitto da parte di enti pubblici; 185 si trovano in sistemazioni insicure; 45 in subaffitto, 39 ospiti di amici o parenti, 29 in case in comodato e 7 con case di proprietà o mutuo.