La Liguria una regione di pensionati: i dati ci dicono che sono 656.493 le pensioni erogate al 31 dicembre 2024, a fronte di 633.899 occupati con un saldo negativo di 22.594 unità. A renderlo noto la Cgia. Insomma, ci sono più pensionati che lavoratori dipendenti e autonomi.
Sorpasso avvenuto da anni
Il sorpasso è avvenuto già da alcuni anni: nel Sud e nelle Isole il numero delle pensioni erogate è nettamente superiore a quello dei lavoratori. Nel 2024, infatti, a fronte di 7,3 milioni pensioni pagate, c'erano poco più di 6,4 milioni di occupati. Il Mezzogiorno è l'unica ripartizione geografica del Paese che presenta questo squilibrio. La regione con il disallineamento più marcato è la Puglia che registra un saldo negativo pari a 231.700 unità. A eccezione della Liguria, unica regione del settentrione, dell'Umbria e dalle Marche, invece, le regioni del Centro-Nord mantengono un saldo positivo che si è rafforzato, grazie al buon andamento dell'occupazione avvenuto negli ultimi 2/3 anni.
I numeri relativi alle pensioni
Oggi ci sono otto province settentrionali che al pari della quasi totalità di quelle meridionali registrano un numero di pensioni erogate superiore a quello dei lavoratori attivi. Esse sono: Savona (-13.753), Genova (-10.074), Ferrara (-9.984), Biella (-9.341), Vercelli (-7.068), Alessandria (-6.443), Sondrio (-2.793) e Rovigo (-2.040). Due province della Liguria su quattro presentano un risultato anticipato dal segno meno. Nella provincia di Savona sono 119.848 le pensioni erogate a fronte di 106.095 occupati, nella Città metropolitana di Genova sono 359.324 contro 349.250, solo le province di Imperia con 85.255 pensioni e 85.666 occupati (+411) e della Spezia con 92.066 pensioni e 92.888 occupati (+822) hanno un lieve saldo positivo.
I dati della Cgia
L'anzianità dei lavoratori è un problema soprattutto per gli imprenditori delle regioni piccole, con tanti pensionati e pochi giovani, anche le imprese sono in seria difficoltà. La Cgia denuncia che reperire sul mercato del lavoro figure professionali altamente specializzate è ormai diventata un'impresa quasi impossibile. A oggi, la regione che presenta l'indice di anzianità dei dipendenti privati più elevato è la Basilicata (82,7). Significa che ogni 100 dipendenti al di sotto dei 35 anni, ve ne sono 82,7 che hanno oltre 55 anni. Seguono la Sardegna (82,2), il Molise (81,2), l'Abruzzo (77,5) e la Liguria (77,3). Il dato medio nazionale è pari al 65,2. Le regioni meno 'colpite' dal fenomeno, anche se già da alcuni anni sono costrette comunque a fare i conti con questa criticità, sono l'Emilia Romagna (63,5), la Campania (63,3), il Veneto (62,7), la Lombardia (58,6) e il Trentino Alto Adige (50,2).