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Attualità

Applicare un Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) stipulato con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative è fondamentale per garantire tutele reali ai lavoratori
3 minuti e 36 secondi di lettura
di Redazione

Sempre più contratti "pirata" in Italia e anche in Liguria. Per questo si è tenuto questa mattina presso Confcommercio Genova il convegno dedicato al tema del dumping contrattuale nei pubblici esercizi, con la partecipazione di Paolo Gotta (Ordine dei Consulenti del Lavoro), Nicola Poli (Filcams CGIL), Silvia Avanzino (Fisascat CISL) e Marco Callegari (Uiltucs UIL). 

L'incontro fa seguito alla presentazione estiva della nuova edizione del Manuale Fipe dedicato al tema, con l'obiettivo di fornire strumenti pratici e informazioni operative alle imprese del settore. Erano presenti numerosi imprenditori del settore dei pubblici esercizi aderenti a Fipe Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), oltre a consulenti del lavoro e operatori del territorio.

Cosa sono i contratti "pirata"

Applicare un Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) stipulato con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative è fondamentale per garantire tutele reali ai lavoratori: vengono infatti assicurati standard minimi di salario, sicurezza e diritti, frutto di una contrattazione equilibrata e riconosciuta. L’uso dei contratti “pirata” genera il dumping contrattuale abbassando artificialmente i costi del lavoro e minando l’intero sistema economico. Scegliere un CCNL autentico e rappresentativo significa quindi promuovere legalità, equità e qualità del lavoro.

Le segnalazioni di casi sono aumentate di circa il 30%

Secondo le analisi Fipe, nell'ultimo anno le segnalazioni di casi sono aumentate di circa il 30%, con una impresa su cinque che riferisce situazioni di concorrenza impropria. Il fenomeno riguarda in particolare bar e ristorazione, che rappresentano circa il 70% dei casi rilevati, e può generare un vantaggio sul costo del lavoro fino al 20% per le realtà che non applicano il contratto corretto. Una dinamica che, in territori a forte vocazione turistica e commerciale come Genova e la Liguria, richiama l'attenzione del sistema associativo e degli operatori del comparto.

"Come associazione territoriale - ha dichiarato Alessandro Cavo, presidente Confcommercio Genova e Fipe Confcommercio Genova - riteniamo fondamentale accompagnare le imprese con strumenti di informazione e confronto tecnico. Garantire il corretto utilizzo del contratto di settore significa valorizzare il lavoro e sostenere la competitività delle aziende che investono sulla qualità del servizio e delle persone. È un passaggio importante anche per rafforzare l’immagine e l’attrattività della nostra città nel settore dell’accoglienza". Il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi in Italia conta circa 300mila imprese e oltre un milione di addetti, confermandosi un pilastro economico e occupazionale.

"Contrastare pratiche non coerenti con il contratto nazionale - ha sottolineato Roberto Calugi, direttore generale Fipe Confcommercio - è essenziale per garantire un mercato trasparente e regole uguali per tutti. Il nostro impegno è fornire alle imprese strumenti chiari, favorire il confronto con i professionisti e promuovere una cultura del lavoro basata su qualità, formazione e responsabilità". L'iniziativa ha approfondito il contesto normativo e giuslavoristico, illustrando esempi pratici tratti dall’esperienza associativa e offrendo indicazioni operative per riconoscere e gestire situazioni non conformi. Confcommercio Genova e Fipe proseguiranno nel percorso di supporto e sensibilizzazione rivolto alle imprese del territorio.

I rischi di usare questo tipo di contratti 

Nel corso dell'incontro Andrea Chiriatti, direttore Area relazioni sindacali di Fipe Confcommercio, ha ricordato alle imprese che, in caso di ispezioni, viene preso come riferimento il contratto collettivo più rappresentativo, ovvero quello Fipe, con la conseguente richiesta di adeguamenti in base a tale parametro.

È stato inoltre evidenziato che, nelle politiche attive regionali - come il Patto del Lavoro per il Turismo sottoscritto dalle principali parti sociali del settore - l’accesso ai bonus assunzionali è subordinato all’applicazione del CCNL leader. In questo quadro, la collaborazione tra Regione, associazioni di categoria e parti sociali è fondamentale per assicurare standard contrattuali omogenei, valorizzazione delle competenze e una competitività sostenibile delle imprese sul territorio.

L'applicazione dei contratti sottoscritti da Fipe Confcommercio insieme a FILCAMS/CGIL, FISASCAT/CISL e UILTUCS UIL rappresenta un vantaggio non solo per i lavoratori - che possono contare su formazione, previdenza integrativa e servizi degli enti bilaterali - ma anche per le imprese, che possono così fidelizzare il personale e investire in qualità. E’ un beneficio anche per l’intera collettività: salari più equi significano maggiore capacità di spesa e contribuzioni più solide, a sostegno di un sistema previdenziale sostenibile e in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini.

Occorre quindi un'azione comune affinché venga riconosciuto da tutti che l’applicazione dei contratti firmati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative - in accordo con CGIL, CISL e UIL - offre le migliori garanzie per imprese e lavoratori.

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