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Attualità

A Terrazza Colombo la presentazione del libro scritto a quattro mani da Telmo Pievani e Giuseppe Remuzzi "Dove comincia l'uomo. Siamo figli di ibridi e migranti"
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di Andrea Popolano

A Terrazza Colombo la presentazione del libro scritto a quattro mani da Telmo Pievani e Giuseppe Remuzzi "Dove comincia l'uomo. Siamo figli di ibridi e migranti". Un libro chea affronta la storia dell'evoluzione. Negli ultimi 40.000 anni coesistevano diverse specie umane, con cui Homo sapiens si è ibridato. Queste specie derivano da molte migrazioni fuori dall’Africa. Un cambiamento climatico quasi estinse la nostra specie, ma oggi nuove scoperte scientifiche ne raccontano la complessa evoluzione.

 A Terrazza Colombo il professor Remuzzi, direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS racconta: "L'Homo sapiens, incomincia 300.000-200.000 anni fa in Africa, da cui veniamo tutti, e poi esce dall'Africa in ondate successive. La più importante, la più significativa è di 70.000 anni fa, dove questo Homo sapiens, migrando per ragioni climatiche e per altre ragioni è andato verso l'Europa, verso l'Asia, lì ha incontrato altre specie che c'erano già prima, specie che una volta si chiamavano hominidi, secondo me si dovrebbero chiamare uomini, per esempio Neandertal in Europa e Denisova in Asia, soprattutto nell'est dell'Asia, si è ibridato con queste altre specie di uomini, sono nati dei cuccioli fertili, da cui veniamo tutti noi, tanto è vero che ciascuno di noi ha un po' di DNA di Neandertal in Europa e nella parte centrale dell'Asia, mentre nell'Asia dell'est gli uomini hanno almeno il 5% di DNA di questi antenati".

Uno degli obiettivi del libro è anche tracciare la strada di quello che potrebbe essere poi il futuro. "Il futuro non è particolarmente roseo - spiega Remuzzi - se noi non cerchiamo di porvi rimedio in qualche modo, la scienza ha capito che il problema più grave è il riscaldamento del pianeta, su questo non c'è nessuna discussione, il problema è che tutti si devono convincere di questo fatto e di mettere in atto tutte le cose che possiamo fare, perché soltanto la scienza ci può difendere da questa situazione per evitare i disastri che sono già successi in passato, 9.900 mila anni fa per esempio, quasi tutte le specie che vivono sulla Terra e le specie acquatiche si sono estinte, sono rimasti pochissimi e questo speriamo che non si riproduca".

La Liguria è una territorio stretto tra mare e monti abitato da una delle popolazioni più anziani d'Europa: "La questione degli anziani è una questione cruciale rispetto al problema enorme del Servizio Sanitario Nazionale, quindi quello che dobbiamo fare tutti insieme è cercare di difendere il Servizio Sanitario Nazionale perché è la cosa più preziosa che abbiamo ed è particolarmente preziosa per gli anziani" spiega il direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS. 

"Quello che ci si aspetta è che il riscaldamento degli oceani rende più difficile e renderà più difficile la vita delle persone che paradossalmente vivono più vicino come in Liguria - aggiunge -, quindi voi già avete visto come si restringono le spiagge, ormai una volta spiagge che erano grandi sono diventate sempre più piccole, questo fenomeno deve essere in qualche modo antagonizzato da tutto quello che noi possiamo mettere in atto e che la scienza può mettere in atto per evitare che succeda di nuovo quello che è già successo in passato nella storia dell'uomo che in passato è stato causato da eventi inimmaginabili come per esempio, non so, i dinosauri sono scomparsi perché un asteroide ha colpito la Terra, adesso il rischio che l'asteroide siamo noi e le nostre abitudini è molto forte, quindi dobbiamo fare di tutto per difenderci. La scienza e la tecnologia sta cambiando l'uomo? Sì, la scienza e la tecnologia sta cambiando l'uomo in senso positivo perché questo è il periodo in cui noi abbiamo vissuto meglio che in tutta la storia dell'uomo, d'altra parte questo nostro vivere meglio come non abbiamo mai saputo vivere, indipendentemente da dove si viva, questo vale per tutti, anche per i paesi poveri, sono meno poveri di qualche anno fa, però questo è a prezzo di una situazione climatica e ambientale che può diventare sfavorevole se noi esageriamo".

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