Le Grazie di Porto Venere celebra la Giornata della memoria e dell'accoglienza facendo sfilare un gozzo tradizionale restaurato da un gruppo di migranti, che studia per tenere viva la tradizionale attività dei maestri d'ascia liguri.
"A dodici anni dal naufragio di Lampedusa, con 368 vittime, celebriamo una giornata di dolore - ha spiegato Corrado Ricci, ideatore della manifestazione -, ma anche di responsabilità e di speranza. Vogliamo dimostrare che l'integrazione è possibile, se ai giovani che arrivano dal mare viene offerta istruzione per affrontare la sfida del mercato del lavoro".
Due di loro sono stati assunti dal Cantiere Valdettaro
Quattordici ragazzi, grazie a un corso offerto dal centro di formazione regionale Cisita, hanno dato nuova vita a "Nella", gozzo decano del Palio del Golfo, costruito nel 1932 dal maestro d'ascia Aristide Guano e vincitore della disfida nel 1933 con un equipaggio delle Grazie.
Tra di loro, due richiedenti asilo, provenienti da Bangladesh e Guinea, sono stati assunti dal Cantiere Valdettaro, specializzato nel restauro di imbarcazioni classiche.
Francesco Buttà, maestro d'ascia, ha raccontato l'esperienza maturata durante i percorsi di formazione di Cisita: "Sono il primo a essere uscito arricchito dal rapporto con i ragazzi. Le loro storie mi hanno aiutato a capire tante cose, e a motivarmi ancora nel mio ruolo di docente ed educatore".
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