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Attualità

Studenti, qui c'è un clima di diffamazione e minacce
1 minuto e 12 secondi di lettura
di An.De.

"Chiedevamo risposte concrete, invece ci troviamo a fronteggiare denunce e accuse diffamatorie", dichiara Leonardo, portavoce di Cambiare Rotta, durante un incontro con la stampa nel rettorato dell’Università di Genova, occupato dal 22 settembre.

Gli studenti, determinati a proseguire la protesta, denunciano l’assenza di dialogo con le autorità accademiche e le istituzioni, nonostante le loro rivendicazioni chiare: la rescissione degli accordi tra UniGe e l’industria bellica, l’annullamento del bando Maeci per i legami con politiche ritenute discriminatorie, il sostegno alla causa palestinese e alla Global Sumud Flottilla.

Le risposte, però, sono state solo denunce per vilipendio e interruzione di pubblico servizio firmate dal rettore. "Nessuna delle nostre richieste ha ricevuto attenzione – spiega Leonardo – ma la solidarietà della cittadinanza, come dimostrato dal corteo di sabato, ci spinge a continuare l’occupazione a oltranza". Gli occupanti respingono le accuse di voler ostacolare il pagamento delle borse di studio per i dottorandi: "Abbiamo sempre offerto collaborazione per consentire il recupero dei materiali necessari", sottolinea Orlando Bologna di Usb, che si era proposto come mediatore. Secondo gli studenti, si tratta di un tentativo di dividerli e screditarli. "La ministra Bernini, con interventi sui social e in televisione, ha alimentato un clima di diffamazione, minacciando ritorsioni – aggiungono – ma noi restiamo fermi, in attesa di un confronto che non arriva".

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