Il futuro dell’ex Ilva entra in una fase decisiva. Sono dieci le manifestazioni d’interesse recapitate ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia, chiamati a valutare progetti e strategie per il rilancio del più grande polo siderurgico europeo.
L'elemento che spicca di più è dato dalla totale assenza di produttori dell'acciaio tra i soggetti che puntano all'intero gruppo: iin campo ci sono Bedrock Industries, società statunitense guidata da Alan Kestenbaum, e la cordata formata da Flacks Group e Steel Business Europe. Gli altri otto soggetti, invece, hanno presentato offerte mirate all’acquisto di singoli impianti o rami d’azienda, aprendo la porta a uno scenario di cessione “a spezzatino”, che resta un’ipotesi di riserva.
Il processo di selezione durerà circa due mesi. Le proposte verranno analizzate sulla base di tre criteri fissati da commissari e Ministero delle Imprese e del Made in Italy: solidità industriale e finanziaria dei potenziali acquirenti, impegno concreto sul piano di decarbonizzazione, garanzie di continuità produttiva e occupazionale.
Lavoratori e organizzazioni sindacali guardano con apprensione agli sviluppi della procedura. La cessione del complesso in un’unica soluzione resta l’opzione privilegiata dal governo e dai commissari, ma le offerte sugli asset singoli fanno temere frammentazioni con possibili ricadute sull’occupazione. Rocco Palombella, segretario della Uilm, la sigla più forte dentro l’ex Ilva: “La gara per la vendita si è conclusa, purtroppo come prevedibile, con un fallimento totale”,
Continua a far discutere l'uscita di scena del colosso indiano Jindal Steel International, dato per favorito fino a poche settimane fa, che ha scelto di ritirarsi. Un emissario aveva incontrato anche il sindaco di Genova Silvia Salis nelle settimane scorse: chissà cosa le avrà detto in quella circostanza.
Nella decisione presa, secondo indiscrezioni, a pesare sarebbero statele troppe incognite: i costi ambientali, le incertezze occupazionali, le cause giudiziarie ancora aperte e i nodi finanziari che complicano la gestione del sito di Taranto.
Ma quali sono le strategie dei due gruppi americani? Bedrock Industries punta a una ristrutturazione finanziaria e a un rilancio patrimoniale dell’acciaieria, più che alla gestione diretta della produzione. L’obiettivo dichiarato è riportare in equilibrio i conti, valorizzare gli asset e, in prospettiva, cedere l’impianto con profitto. Flacks Group è specializzato in interventi su “distressed assets”: acquisisce imprese in crisi per trasformarle in realtà profittevoli.
Il destino dell’ex Ilva resta quindi sospeso tra la promessa di un rilancio unitario e il rischio di un ridimensionamento a più mani. La partita, che intreccia industria, ambiente e lavoro, è solo all’inizio.