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Attualità

La protesta è scattata dopo lo sciopero generale che ha fatto scendere in piazza 20mila persone a Genova, tra cui moltissimi studenti, fianco a fianco con i lavoratori
1 minuto e 36 secondi di lettura
di Redazione

Rimane occupato il rettorato di via Balbi 5, dove gli studenti si sono insediati martedì sera dopo una partecipata assemblea plenaria. L'obiettivo dei ragazzi è spingere l'Università di Genova a prendere posizione sul conflitto e sui rapporti con Israele.  

Nuova assemblea plenaria 

La protesta è scattata dopo lo sciopero generale che ha fatto scendere in piazza 20mila persone a Genova, tra cui moltissimi studenti, fianco a fianco con i lavoratori. Una nuova assemblea plenaria è stata convocata alle ore 10 di mercoledì 24 settembre 2025 per fare il punto della situazione e decidere come proseguire la mobilitazione.

Le richieste degli studenti 

"La nostra è un'occupazione a tempo indeterminato perché il rettore, dopo un presidio di due settimane, ha deciso di evitare ancora il confronto con gli studenti quando c'era indetto il senato accademico" spiegano gli studenti di Cambiamo Rotta. "Noi rimaniamo qui e pretendiamo: rescissione totale degli accordi con ogni industria bellica e con tutti gli atenei israeliani, sostegno formale incondizionato alla popolazione e alla resistenza palestinese e alla Global Sumund Flotilla".

Sos nella notte dalla Flotilla: "Colpiti con ordigni in acque internazionali, barche danneggiate" - Leggi qui 

Questa notte l'attacco alla Globlal Sumud Flotilla 

Intanto, nella notte, e barche della spedizione umanitaria della Global Sumud Flotilla dirette verso Gaza sotto state attaccate di notte da parte di numerosi droni mentre navigavano in acque internazionali, dunque un atto illegittimo equiparabile a un attacco terroristico. Danneggiate alcune barche, non ci sono feriti. 

Su Instagram l’attivista tedesca Yasemin Acar, del comitato direttivo della spedizione, ha detto in video: “Potete sentire distintamente il suono delle esplosioni anche adesso mentre parlo. Date l’allarme, siamo in acque internazionali, non trasportiamo armi ma aiuti, è Israele che sta uccidendo migliaia di persone, che le sta affamando, sono i nostri Paesi che stanno permettendo tutto questo, politicamente e fornendo armi”.

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