Le balene sono preziose. È questo il monito che arriva da un incontro che si è tenuto oggi al Salone Nautico di Genova, in uno dei tanti eventi collaterali. "Le balene stanno bene nel mare della Liguria, ce ne sono tante. Ma l'uomo non le fa vivere molto bene. È un equilibrio fragile, condividiamo lo stesso ambiente per cui bisogna stare sempre un po' in punta di piedi", così Nicola Pussini, direttore del Credima, Centro di referenza nazionale per le indagini diagnostiche sui mammiferi marini spiaggiati dell'Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Cosa possono "insegnarci"
"Ci possono dare tantissime informazioni, sono animali longevi, sono l'apice della catena alimentare e condividiamo lo stesso ambiente, per cui quello che succede nel mare e le patologie e i problemi che possono essere delle balene sono i problemi che poi ci possiamo portare a casa" spiega ancora Pussini. Il Credima ha il compito di capire le cause di morte delle balene e gestire gli spiaggiamenti, per ricavare informazioni anche sullo stato del mare. "Ad esempio andiamo a studiare dal grasso la quantità di inquinanti e microplastiche ed è per questo che bisogna avere molto rispetto e attenzione per questi animali" ha aggiunto di direttore del Credima.
Le malattie delle balene
"Dobbiamo pensare il mare come un appartamento di studenti in cui condividiamo le stanze tutti insieme. Noi siamo forse un po' troppo rumorosi e ci dimentichiamo di pulire. Dobbiamo essere più attenti". Le cause di morte delle balene sono per il 50% malattie infettive proprie della specie. "Ma il 15% a volte il 20% è provocato da cause antropiche: l'impatto con natanti piuttosto che le plastiche, quindi un po' di responsabilità ce l'abbiamo". E anche l'inquinamento acustico può essere un problema perché troppo rumore può spaventarle e indurle a comportamenti che possono creare loro traumi con emersioni troppo veloci.
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