Dovrebbero essere a migliaia, come è accaduto il 27 agosto quando più di 40mila persone hanno camminato lungo la Sopraelevata per salutare la partenza degli aiuti per Gaza, le persone in piazza questa sera, mercoledì 17 settembre, alle 20 in piazza De Ferrari nel centro di Genova, per il presidio "Gaza sta bruciando: scendi in piazza". Durante la serata ci sarà in collegamento la portavoce della Global Sumud Flottilla, Maria Elena Delia, per gli aggiornamenti sulla flotta.
La protesta stata è lanciata da Music for Peace e sta facendo il giro dei social
Al presidio anche il Partito Democratico
Al presidio di questa sera a Genova ha aderito anche il Partito Democratico, che fa sapere con una nota stampa: "Un momento di necessaria attenzione, di riflessione collettiva e di espressione del dissenso di fronte al genocidio in Palestina. Invitiamo iscritti, elettori e cittadinanza a partecipare al presidio, portando bandiere della pace, della Palestina e candele per illuminare la piazza e accendere una luce di solidarietà e speranza".
Music for Peace al lavoro per un corridoio umanitario via terra
Dopo aver raccolto un'enorme quantità di alimenti destinati ai gazawi, l'ong genovese pensa a consentire un corridoio umanitario via terra. L'ong Music for Peace ha raccolto circa 500 tonnellate di generi di prima necessità, già stoccate presso la sede genovese dell'organizzazione. Un lavoro di squadra reso possibile anche grazie all'impegno straordinario che testimonia la forza della solidarietà di migliaia di cittadini, associazioni e realtà che hanno voluto contribuire a questo progetto. "La popolazione di Gaza, da mesi sottoposta a un assedio disumano e a una crisi umanitaria senza precedenti, necessita con urgenza di un corridoio sicuro per ricevere aiuti vitali" il messaggio che risuona forte e chiaro da Music for Peace. In questo contesto l'ong ha scelto di intensificare le proprie azioni concrete per garantire che gli aiuti possano raggiungere chi ne ha più bisogno. Per questo motivo oggi il presidente di Music for Peace Stefano Rebora, dopo un'attenta riflessione e in pieno accordo con la Global Sumud Flotilla, rientrerà a Genova per avviare le procedure necessarie all'apertura di un corridoio umanitario via terra.
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