"Vogliamo capire il mondo e cambiarlo partendo da noi e dalla conoscenza perché contro un mondo che degenera, ne vogliamo invece uno che viva". Da qui, con la 'v' maiuscola e il punto esclamativo finale, il nome della prima festa nazionale di 'Percorsi di vita', associazione di volontariato che si pone l'obiettivo di promuovere cammini di maturazione umana e spirituale, che alla Spezia ha portato nel ponte del 2 giugno duecento giovani da tutta Italia.
"Tre giorni di incontri, spiritualità e cose belle per condividere esperienze, testimonianze e prospettive sulle sfide urgenti del nostro tempo" - si legge nel manifesto - per ritrovarsi dopo essersi conosciuti negli anni, nelle varie iniziative organizzate dall'associazione in giro per l'Italia e per il mondo, costruendo amicizie e legami sia tra credenti che non credenti.
"Trovare nuovi slanci nel vivere e nel generare vita"
Un programma ricco di esperienze, cammini e incontri con diversi ospiti che all'apparenza possono sembrare distanti e diversi, anche nelle modalità, ma che hanno sempre e solo un unico obiettivo "trovare nuovo slanci nel vivere e nel generare vita" e su questo non ha alcun dubbio padre Francesco Cavallini sj, co-fondatore e anima di 'Percorsi di vita'.
Gesuita, nato a Bergamo nel 1968, ora fa parte dell'equipe dell'istituto Gonzaga, centro educativo ignaziano di Palermo. Per quasi dieci anni ha vissuto a Genova, ha lavorato in particolare con i giovani creando attività e legami ancora oggi molto forti. Per citare solo una iniziativa tar le tante 'La cena delle buone idee', un' occasione di condivisione ma soprattutto di ascolto e incontri con testimoni diversi in grado di generare riflessioni sulla vita e alimentare sogni e desideri.
Amato non solo dai ragazzi ma anche dai giovani e dagli adulti padre Cavallini testimonia con la sua vita i percorsi di vita intrecciati e tortuosi presenti nell'albero simbolo dell'associazione. Si è avvicinato tardi al mondo dei gesuiti dopo una vita assolutamente normale, sognava una moglie e tanti bambini, appassionato di motori, tifosissimo dell'Atalanta e poi un giorno cambiò tutto. Non a caso nell'immagine della sua ordinazione - scelta decisamente atipica - ha scelto la rovesciata di un calciatore.
Guerra o pace; prossimità; vita condivisa; ecologia integrale
Quattro i grandi temi attorno ai quali sono stati ideati e costruiti gli incontri e i confronti: guerra o pace; prossimità; vita condivisa; ecologia integrale.
Tra gli approfondimenti più seguiti quello sulla 'Terra Santa: guerra che vediamo' per comprendere le radici della situazione attuale tra Israele e Palestina, e costruire speranza. Insieme a Luisa Morgantini presidente di Assopacepalestina e padre Francesco Cavallini associazione Amici del Medio Oriente, entrambi impegnati da anni nel promuovere un futuro di convivenza e rispetto reciproco in una terra martoriata.
Ma anche su 'Siria e Congo: la guerra che non vediamo' e sull' instabilità del mondo in cui viviamo che Papa Francesco chiamava "guerra mondiale a pezzi", con Francesco Rocchetti, segretario generale ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale), voce del podcast 'Globally', Alessandra De Poli giornalista per l'agenzia di informazione 'AsiaNews' e la rivista mensile 'Mondo e Missione', Pierre Kabeza, congolese, attivista per i diritti umani e Samer Arkilo, siriano, coordinatore 'Percorsi di vita' e fondatore di 'Yalla Alepo!'.
A Viva! si è parlato anche di ecologia integrale: è possibile superare la crisi climatica? La risposta è sì ma solo insieme trovando nuovi equilibri con noi stessi, gli altri, il pianeta. Servono scelte individuali consapevoli, e scelte collettive lungimiranti. Protagonisti Giovanni Mori, ingegnere, attivista, voce del podcast 'News dal pianeta Terra' di LifeGate e Silvia Lazzaris, divulgatrice scientifica Will Media.
Alla Spezia a raccontare come sia possibile vivere scelte radicali nella vita di ogni giorno anche Silvia Dalle Molle, imprenditrice agricola, referente CAmpiAperti e Giacomo D'Alessandro, co-fondatore comunità Centro Banchi e Forte Tenaglie a Genova.
E all'oratorio salesiano don Bosco di via Roma sono arrivati da Milano Mauro Magatti e Chiara Giaccardi, sociologi, professori alla Cattolica che partendo proprio dalla loro vita di coppia, con cinque figli aperti ora anche all'accoglienza di famiglie migranti, sono diventati i due intellettuali italiani che più di altri hanno contribuito ad aprire il dibattito in Italia sul paradigma della generatività.
"Fare il bene dell'altro"
Dalla Terra Santa alla Siria passando per Scampia, il Congo luoghi spesso dimenticati che si affiancano alle nostre città dove non manca il bisogno di capire e interrogarsi. Le esperienze di 'Percorsi di vita' sono le più diverse: dai campi di lavoro ed esperienze di volontariato in Italia e nel mondo, a convegni, corsi di formazione, viaggi, progetti di solidarietà, attività di impegno civico fino ad arrivare a esercizi spirituali in barca a vela.
"La vita di ognuno di noi compie percorsi misteriosi, tortuosi, a volte dolorosi. Momenti di gioia, entusiasmo ma anche di rimpianti ed errori - conclude padre Cavallini - ma noi crediamo che il cammino personale possa essere sostenuto e aiutato dall'esperienza altrui, dalla condivisione e dalla positività che si genera nel fare il bene dell'altro e qui alla Spezia è stata proprio una festa della vita".
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