Vai all'articolo sul sito completo

Attualità

Dopo l'incidente a Taranto la produzione è calata e a Genova potrebbero essere richieste 400 casse integrazioni su 800 lavoratori totali. La settimana prossima nuovo vertice governo-sindacati
4 minuti e 11 secondi di lettura
di Andrea Popolano
Il tuo browser è obsoleto.

Quattro ore di sciopero anche nello stabilimento di Genova Cornigliano. Hanno incrociano le braccia i lavoratori dell'ex Ilva di tutta Italia. A Genova presidio davanti allo stabilimento. Ma attorno al futuro della siderurgia sale la preoccupazione dopo l'incidente avvenuto nelle scorse settimane a Taranto che ha portato la procura a sequestrare uno dei due altoforni funzionanti. "La decisione della procura di Taranto mette a rischio il processo riconversione ambientale del sito di Taranto, sia per la sostenibilità economica dello stabilimento, sia per il negoziato in corso con le aziende che hanno partecipato alla procedura di gara che si ritrovano condizioni diverse rispetto a quelle contrattate, sia soprattutto per i rilevanti impatti occupazionali diretti e indiretti" ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso rispondendo in question time alla Camera. 

A far scattare lo sciopero però anche l'incidente avvenuto nello stabilimento di Taranto quando lo scorso 7 maggio è divampato un incendio divampato in una delle tubiere dell’impianto, cui è seguito il sequestro senza facoltà d’uso da parte della Procura di Taranto. A questo è seguita la richiesta di cassa integrazione per quasi 4mila lavoratori, di cui circa 3.500 a Taranto. A oggi l'unico altoforno su quattro ancora funzionante è il numero 4.

L'ex Ilva, oggi Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria, è in attesa di delineare il proprio futuro. L'iter per il passaggio del gruppo siderurgico nelle mani della cordata azera composta da Baku Steel Company, Azerbaijan Investment Company e Socar è in corso. Ma la trattativa si è arenata e il crollo della produzione ha cambiato le carte in tavola. I lavoratori sono preoccupati. A Palazzo Chigi a Roma si è svolto un incontro tra i sindacati e il governo ma il vertice è stato sospeso e potrebbe riprendere lunedì o martedì. Il tavolo non sarebbe andato come sperato e i sindacati non hanno ricevuto garanzie.

"Le variabili sono tantissime e una parte dipende dalle scelte del governo, confido sul fatto che, se ciascuno fa la sua parte fino in fondo, la situazione non è ancora definitivamente compromessa, però questo deve avvenire da parte di tutti - spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano -. Il percorso della crisi ex Ilva è sempre stato particolarmente complicato, all'inizio con la necessità di fare i conti con un socio privato che certamente non aveva scelto nessuno di noi ma che ci ha lasciato un'eredità pesante che stiamo provando a gestire, in materia soprattutto di sicurezza degli impianti". 

I sindacati preoccupati: "Anche a Genova c'è il rischio aumentino le casse integrazione"

"Quanto accaduto a Taranto con la chiusura dell’altoforno avrà delle ripercussioni anche nello stabilimento di Genova. Inevitabilmente con una riduzione della produzione a Taranto anche a Cornigliano arriveranno meno rotoli. Il timore è che possa aumentare la richiesta di cassa integrazione, per il momento su Genova ne sarebbero state richieste circa 175, quindi rientriamo ancora nei parametri sottoscritti a marzo che prevede un massimo di richieste di 190 in cassa integrazione ma a Taranto e a Novi Ligure le soglie stabilite per i rispettivi stabilimenti verrà sforata e quindi bisognerà rimettere mano all'accordo. Il rischio è che anche a Genova il numero possa aumentare, importante l’esito dell’incontro di oggi sulle garanzie necessarie per l’aumento produttivo e lo stato della trattativa, dove il Governo deve essere non solo garante di questa fase, ma si deve impegnare anche nella gestione futura", spiegano il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano e il coordinatore RSU Fim Cisl di Cornigliano, Nicola Appice.

"La situazione è molto grave: dalle informazioni che abbiamo si rischia il raddoppio della cassa integrazione visto che a Taranto è rimasto un solo altoforno funzionante - dichiara Armando Palombo della rsu e delegato Fiom Acciaierie d’Italia Cornigliano -. Rischiamo di pagare un prezzo altissimo per colpe che non sono nostre. Solo su Genova ipotizzare un numero di 400 lavoratori in cassa integrazione anzichè 190 sarebbe un disastro e non possiamo rimanere in silenzio". 

Far ripartire l'altoforno 2 di Taranto al momento è difficile visto che il governo ha fatto capire che non ci sarebbe l'intenzione di investire risorse da questo punto di vista, il tutto rimandato all'eventuale passaggio del gruppo alla cordata azera interessata. Mentre l'altoforno che ha subito l'incidente è sotto sequestro e appare oggi difficile possa tornare operativo a breve, anche in considerazione dei danni subiti. Settimane di attesa per cercare di capire quale sarà il futuro della siderurgia in Italia.

La situazione a Cornigliano

A fine febbraio il direttore generale di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria Maurizio Saitta ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda gli stabilimenti del Nord Italia (Genova, Novi Ligure e Racconigi) con una produzione che è stata recuperata rispetto al passato, oggi si viaggia al 70% con Genova che ha il suo cuore pulsante nella banda stagnata. Nello stabilimento di Cornigliano sono occupati circa 800 lavoratori. Ma con la produzione di Taranto tagliata anche a Genova.

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

ARTICOLI CORRELATI

Mercoledì 26 Marzo 2025

Comune Genova: "Aree ex Ilva destinate a sviluppo della siderurgia italiana a livello europeo"

Dopo il via libera da parte dei commissari dell'ex Ilva al consorzio azero guidato da Baku Steel con il supporto del governo dell'Azerbaijan si aspetta di definire l'operazione. Nel mentre a Genova il tema del futuro del polo siderurgico di Cornigliano è stato affrontato anche nel corso di una commi
Giovedì 20 Marzo 2025

Ex Ilva, ok dei commissari all'offerta degli azeri

I sindacati chiedono però un incontro: "Vogliamo sapere i dettagli dell'offerta"
Mercoledì 26 Febbraio 2025

Ex Ilva Genova, il direttore generale: "Recuperati tutti gli ordini, oggi impianti al 70%"

Tavolo in Regione Liguria sul futuro dell'ex Ilva e degli stabilimenti di Cornigliano, Novi Liguri e Racconigi