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Capita frequentemente che escursionisti o frequentatori dei boschi, credendo erroneamente che l'animale sia stato abbandonato, li tocchino o li spostino, compromettendone irrimediabilmente la sopravvivenza
2 minuti e 45 secondi di lettura
di Au. B.

Nei mesi di maggio e giugno, è frequente nei boschi liguri avvistare piccoli di capriolo, spesso immobili e apparentemente soli. Regione Liguria, attraverso le parole del consigliere delegato alla Fauna Selvatica, richiama l'attenzione dei cittadini sull'importanza di non interferire con i cuccioli. L'appello a fare attenzione era arrivato anche da Enpa Genova, proprio dopo il primo salvataggio della stagione.

"Nelle prime settimane di vita - spiega il consigliere delegato Alessio Piana - i piccoli di capriolo restano nascosti e immobili per evitare i predatori. Questo comportamento, unito al mimetismo e alla scarsa emissione di odori, rappresenta un meccanismo di difesa naturale. La madre, infatti, non li abbandona, ma si allontana temporaneamente per alimentarsi, tornando più volte al giorno per accudirli".

Il contatto umano trasmette odori che possono indurre la madre a rifiutare il cucciolo

Capita frequentemente che escursionisti o frequentatori dei boschi, credendo erroneamente che l'animale sia stato abbandonato, lo tocchino o lo spostino, compromettendone irrimediabilmente la sopravvivenza. Il contatto umano trasmette odori che possono indurre la madre a rifiutare il cucciolo, e un allontanamento dal sito di nascita lo espone al rischio di non sopravvivere o non poter più essere reintegrato in natura. Per questo motivo Regione Liguria invita tutti i cittadini a non toccare, prelevare o disturbare i cuccioli eventualmente incontrati nei boschi. Lo stesso comportamento va tenuto anche nel caso, più raro, di avvistamento di piccoli di daino.

"La conoscenza e il rispetto dei comportamenti naturali della fauna selvatica è fondamentale per la salvaguardia dell'ecosistema ligure - conclude il consigliere -. Una semplice distrazione o un gesto, seppur in buona fede, inappropriato può trasformarsi in un danno irreparabile per questi animali". Per ulteriori informazioni è possibile consultare i canali istituzionali di Regione Liguria o contattare il Settore Fauna Selvatica.

L'appello è arrivato anche dall'Enpa di Genova 

"Sono poche le cose certe della vita, tra queste sicuramente c’è il fatto che a maggio, puntuali come un orologio, al Cras arrivino i cuccioli di capriolo. Questi due (in foto) sono i primi della stagione, arrivano dalla provincia di La Spezia grazie a @naturabilia" si legge sulla pagina Facebook di Enpa Genova. "Un’altra certezza della vita è che sia nostro dovere, ogni anno, ricordare che i cuccioli di capriolo trovati soli acquattati nell’erba NON sono stati abbandonati dalla madre ma stanno mettendo in atto una strategia di sopravvivenza, ovvero si mimetizzano di modo da non essere trovati dai predatori. La madre è sempre nei paraggi, li tiene d’occhio e più volte al giorno torna ad allattarli".
 
"Questa strategia di mimetizzazione è molto efficace perché a questa età i capriolini non hanno odore, nel caso in cui li vedeste è importantissimo quindi NON toccarli, perché così facendo lascereste su di loro il vostro odore condannandoli a morte. È importante anche NON prelevarli, il luogo migliore in cui possono stare è il loro habitat naturale, accuditi dalla loro mamma: i capriolini sono molto difficili e delicati da allevare e, in mano all’uomo, hanno un tasso di mortalità molto elevato. Se si hanno dubbi sulla loro sicurezza è fondamentale pertanto NON agire di testa propria ma contattare SEMPRE un CRAS prima di fare qualsiasi cosa, saranno gli operatori a indicarvi il modo più corretto di agire".
 
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