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Attualità

Il nome è Stellaris 8 Tau - Sted, un nuovo super microscopio messo a punto da Leica Microsystems e in dotazione al Dipartimento di Eccellenza di Fisica dell’Università di Genova
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GENOVA - Da Genova una rivoluzione sotto forma di microscopio che permette di vedere dentro alle cellule il lavoro di Dna e vitamine

Il nome è Stellaris 8 Tau - Sted, un nuovo super microscopio messo a punto da Leica Microsystems in dotazione al Dipartimento di Eccellenza di Fisica dell'Università di Genova e ora protagonista di un seminario organizzato proprio nella sede della facoltà scientifica.

"Genova capitale della tecnologia" ha spiegato ai microfoni di Primocanale il professore dell'Università genovese Alberto Diaspro, che ha mostrato nei dettagli il lavoro del macchinario: "Questo microscopio è estremamente potente, in una maniera incredibilmente semplice. Così come per gli umani che quando vogliono vedere meglio, carpire i dettagli, mettono la mano a pugno e la portano intorno agli occhi, il microscopio usa un fascio di luce a forma di ciambella. La luce strizza l'informazione che arriva sui nostri monitor e ai nostri occhi, così tanto da cogliere dove si collocano le vitamine e Dna, persino come si scambiano le informazioni". 

Al centro non solo l'innovazione ma la Liguria e il suo capoluogo, terra di tecnologia e novità in ambito scientifico: "Oltre al microscopio, durante il seminario di domani l'argomento centrale sarà Genova, Genova capitale mondiale della super risoluzione ottica - continua Diaspro -. Abbiamo abbattuto i limiti del microscopio ottico, quello che utilizza la luce dell'arcobaleno e un pezzo di vetro, e ora la stessa tecnologia ci permette di vedere direttamente dentro alle cellule viventi".

"Genova, grazie al microscopio di cui parleremo domani ma soprattutto a tutte le ricerche fatte qui sul territorio, è centrale a livello internazionale"

Diversi gli scenari che il nuovo microscopio crea, continua Diaspro: "Quello principale riguarda le molecole coinvolte nelle malattie degenerative e oncologiche: il fatto di poterle vedere in una funzione normale e vedere, sempre in tempo reale, quanto incide un farmaco nei casi di determinate malattie è importantissimo. Prima vedevamo in modo confuso, e con i microscopi elettronici non si può vedere in tempo reale se il farmaco sta lavorando o no. Quindi si parla proprio di rivoluzione".

 

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