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GENOVA - Proseguono i lavori per la realizzazione della nuova stazione della metropolitana in piazza Corvetto a Genova. Il cantiere è iniziato a ottobre del 2023. "Questa è una opera fondamentale dal punto di vista trasportistica - spiega l'assessore alla Mobilità del Comune di Genova Matteo Campora - . I lavori vanni avanti tutti i giorni e puntiamo a febbraio del 2026 di avere l'opera pronta e utilizzabile dai cittadini". 

L'opera è stata finanziati dal Pnrr. Il costo complessivo è di 56 milioni. Il cantiere della nuova stazione si sviluppa a due passi dal parco dell'Acquasola. Ingresso e uscita, da progetto, saranno in via dei Santi Giacomo e Filippo, all'interno un'area ricavata tra quelli che oggi sono angusti spazi e che diventeranno l'atrio principale della stazione. Poi bisognerà scendere in profondità, fino a quasi 40 metri, per raggiungere il piano banchine.

E qui si lavora a una novità che servirà a rendere più agevole l'accesso allo storico parco. "C'è stata una grande attenzione al fatto che il parco venisse preservato, si tratta anche di un elemento di attrattività e si sta ragionando sul prevedere una uscita all'altezza del parco dell'Acquasola" precisa l'assessore Campora. Proprio in parco in questi mesi è oggetto di lavori di rifacimento. 

Il progetto della nuova stazione rispetta le normative legate all'accessibililità, con l'abbattimento di tutte quelle barriere architettoniche che rappresentano un freno per persone con disabilità, problemi o limitazioni motorie. Verranno recuperati gli spazi per i parcheggi moto ora trasferiti in via Carcassi. Una volta ultimato si lavorerà anche al pieno ripristino del verde con la piantumazione delle alberature e di un tappeto erboso nella parte superiore del cantiere.

Manuela Sciutto, dirigente grandi infrastrutture di trasporto del Comune di Genova segue i lavori nel dettaglio: "Verrà ripristinata la situazione precedente del verde con dei miglioramenti dove possibile, sono già stati definite nel dettaglio le piantumazione e il numero di alberi così come la copertura erbosa della parte superiore della stazione. Verranno ripristinate le alberature espiantate. L'obiettivo è migliorare l'immagine di questo parco che è molto importante per la città perché rappresenta un polmone verde nel pieno centro di Genova".

Oggi una grande trivella scende in profondità per creare gli spazi dove sta sorgendo la nuova stazione. In tutto tra ditte e maestranze al lavoro ogni giorno oltre 15 lavoratori che devono affrontare le problematiche di un cantiere che si sviluppa soprattutto in verticale.

"Abbiamo un cantiere ridotto negli spazi, la logistica è il problema principale avendo 50mila metri cubi di movimenti terra tra scavi, diaframmi, impianti tiranti, micropali - spiega Michele Fischietti, direttore tecnico di cantiere -. Inoltre abbiamo tempi contrattuali sfidanti con un cronoprogramma intensivi e strutturato. Le maestranze possono coordinarsi nei tempi di lavoro su due-tre turni dove necessario specialmente per quanto riguarda i lavori in galleria" conclude Fischietti. 

FOLIGNO (PERUGIA) - "In queste ultime ore che mi rimangono tutto il mio pensiero è per voi, quando vi giungeranno queste mie righe io riposerò per sempre in questo piccolo cimitero e vi prego di non piangere": inizia così la lettera che il partigiano folignate Walter Del Carpio, originario di Serravalle del Chienti (Macerata), scrisse ai genitori la sera prima di essere fucilato.

Una lettera scritta il 26 gennaio 1945 alle ore 20 e spedita da Pieve di Teco, in provincia di Imperia, dove venne catturato, insieme ad altri sette partigiani, durante i rastrellamenti nazifascisti. A riesumare una copia del documento scritto dal partigiano ucciso, nei giorni a ridosso della Festa di liberazione, è Bernardo Baldoni, presidente del centro sociale di Corvia di Foligno. "L'ho ritrovata per caso dopo oltre 20 anni" racconta l'uomo all'ANSA mostrando il documento. "Stavo cercando delle testimonianze da mettere a disposizione della scuola elementare di Scafali che ha lavorato a un progetto sul 25 aprile - aggiunge - e da un cassetto è uscita fuori questa lettera che mi ha molto emozionato".

Il partigiano nella lettera si rivolge subito alla madre: "Tu specialmente adorata mamma sii forte, io ho tanto pensato a te e sai bene tutto il bene che ti ho voluto, pensa sempre al tuo amatissimo Walter". "E tu babbo - si legge ancora sulla missiva - sappiti rassegnare, come già lo sono io, vedi che la mia mano non trema?". Del Carpio, che era nato il 31 maggio del 1923, scrisse queste righe subito dopo la cattura, sapendo che per lui sarebbe scattata all'indomani la fucilazione. La storia è citata anche dall'Atlante delle stragi nazifasciste. Del Carpio, subito dopo l'armistizio, si unì ai garibaldini della formazione Spartaco, che operava principalmente nei dintorni del suo paese natale. Venne prima arrestato dai tedeschi e deportato nel campo di addestramento della divisione San Marco, in Germania nel 1944, poi costretto ad arruolarsi fu rimpatriato con il suo reparto verso la fine dell'estate e dislocato in Liguria.

Nel settembre del 1944, però, Walter abbandonò l'esercito della Repubblica sociale italiana per aggregarsi con i partigiani del distaccamento G. Francesco De Marchi, inquadrato nella terza brigata Bacigalupo della sesta divisione d'assalto Garibaldi "Silvio Bonfante". Infine, tra il 20 e il 23 gennaio 1945, i rastrellamenti fascisti, con gli otto partigiani, tra cui Del Carpio, che vengono incarcerati per poi essere fucilati. L'Atlante desume che Walter sia stato immediatamente giustiziato già il 20 gennaio, ma così non è e a rivelarlo è la data riportata in alto della lettera tornata alla luce. Quella sera del 26 gennaio 1945, il ragazzo, a poche ore dall'esecuzione, chiudeva così il suo saluto a mamma e papà: "Vi auguro tanto bene e siate forti, tanto forti, vi bacio per l'ultima volta".

GENOVA - Come previsto dal bollino rosso emesso nei giorni scorsi "l'esodo" per il ponte del 25 Aprile sta creando non pochi problemi sulle autostrade della Liguria, nonostante la rimozione di alcuni cantieri in vista proprio della giornata di festa.

Sulla A7 situazione difficile tra la mattinata e il primo pomeriggio: coda tra Ronco Scrivia e il bivio dell'A7 con la A12 Genova-Livorno in direzione Genova, mentre in direzione Milano ci sono stati problemi tra il bivio dell'A7 con l'A10 Genova-Ventimiglia e l'allacciamento A7/A12.

Lunghe code fino alle 16 anche sulla A26, principalmente tra il bivio con l'A7 Milano-Genova e il bivio A26/A10 Genova-Ventimiglia verso Genova Voltri.

Sulla A10 nel primo pomeriggio si sono formati 5 km di coda tra Arenzano e Celle Ligure in direzione Ventimiglia. Lungo la coda si è verificato un tamponamento tra tre vetture attorno alle 14.20 che ha rallentato fortemente la viabilità. Sempre verso la Francia tra le 12 e le 14 altri 4 km di coda tra Savona e Spotorno.

Coda anche in A6: alle 15 c'erano 4km tra Altare e il bivio con l'A10.

 

 

LA SPEZIA - Registrati 1.600 passaggi oggi nella prima giornata di senso unico sul sentiero azzurro delle Cinque Terre. Una misura adottata dal Parco Nazionale delle Cinque Terre per ridurre l'impatto sui percorsi più frequentati e gestire i flussi.

La misura è stata messa in campo nella fascia oraria 9-14, la più gettonata tra i visitatori, per un totale circa 320 persone all'ora. Importanti le presenze sui borghi e sui sentieri nella prima giornata di un lungo ponte primaverile. La presidente Donatella Bianchi conferma.

"Ho percorso questa mattina il sentiero Verde Azzurro tra Mᴏnterosso e Vernazza e posso confermare che il senso unico non ha tradito le aspettative delle migliaia di turisti che hanno scelto le Cinque Terre per vivere un'esperienza unica tra natura e borghi percorrendo gli antichi tracciati. È questo un turismo ordinato e rispettoso che fa bene alle Cinque Terre - ha sottolineato -. Un sincero grazie a tutti i volontari e addetti alla sicurezza e all'informazione che hanno collaborato con il Parco per garantire una la corretta applicazione della misura".