“Leggo partiti che hanno dimezzato i propri voti che spiegano come fare politica all’unico partito che ha continuato a prendere voti. Leggo appelli all’unità della coalizione a chi a Savona ha rotto la coalizione correndo da solo. Credo che l’analisi sia un po’ più sofisticata”.
E’ un Giovanni Toti che risponde a muso duro dopo le critiche arrivate da partiti di centro destra a partire dalla lega che ha parlato di eccesso di protagonismo del Governatore, passando da Fratelli d’Italia arrivando a Liguria Popolare che a Savona ha corso da sola e che minaccia di fare lo stesso alla Spezia:
“Una coalizione dove la maggior parte degli assessori si sono presentati con partiti concorrenti, dove la litigiosità dei partiti ha costretto il sindaco che c’era a fare un passo indietro, dove siamo dovuti intervenire in scivolata in supplenza per costruire una offerte politica dell’ultimo minuto certamente non ha aiutato la coalizione. Spero che questo errore non lo si faccia nelle città dove si va al voto nel prossimo futuro”.
E su quanto accaduto nella città della Torretta e in vista delle comunali di primavera, Toti aggiunge: “Temo anche che una classe dirigente talvolta inadeguata sui territori che ci ha costretto al cambio in corsa del sindaco a Savona e che oggi sembra piovere da Marte con gli occhioni dello stupore, si sia dimostrata inadeguata e questi partiti non abbiano saputo costruire insieme una classe dirigente all’altezza delle responsabilità gigantesche che i liguri ci hanno dato”.
Nelle critiche arrivate dagli alleati, Toti vede “analisi semplicistiche, talvolta autoassolutorie e spesso surreali” e rimprovera la destra (lega e FdI) che ha strizzato l’occhio alle tesi no vax: “Credo che taluni partiti di centro destra, rincorrendo terrappiattisti in giro per le piazze d’Italia, abbiano francamente reso incomprensibile al proprio elettorato la propria politica. L’avere osteggiato le riforme del primo governo realmente riformista degli ultimi anni abbia disorientato il nostro elettorato che invece si è rimesso a lavorare a testa bassa dopo il covid”.
Poi Toti lancia una provocazione sugli equilibri regionali, dicendosi pronto a fare un passo indietro nella gestione della coalizione: “Io mi occupo di Regione Liguria dove, grazie alla mia candidatura e grazie alla Lista Toti, oggi governiamo al secondo mandato con il più grande successo del centro destra. Sono certo che i dirigenti regionali del partito si incontreranno con i sindaci per fare la sintesi. Io per evitare l’effetto uomo solo al comando, mi occupo di governare la Regione come i liguri mi hanno chiesto di fare”.
E il Governatore lancia una provocazione agli alleati anche sugli assetti della giunta regionale: “Se l’appello è a rimboccarci le maniche e a fare una analisi della sconfitta, io ci sono e ci sono da sempre. Ma il tema dell’uomo solo al comando non esiste. I partiti della coalizione hanno potenti rappresentanze all’interno della giunta regionale. Io ho sempre difeso una squadra che ritengo straordinaria per generosità e capacità. Ma se qualche partito ritiene di dover cambiare o rafforzare le proprie delegazioni, mettendo persone che garantiscano maggiore qualità e visibilità li starò a sentire”.
Tornando sui risultati a livello nazionale, il Presidente di Regione aggiunge: “Non è un caso che Savona cade insieme a Milano, Torino, Roma, Napoli. Evidentemente il centro sinistra ha saputo interpretare la meglio i tempi di un paese che non vuole confusione nelle strade, che vuole tornare al lavoro dopo la dolorosa parentesi del covid. il centro destra diviso tra maggioranza e opposizione e, anche nella maggioranza, riottoso ad accettare le ricette di un Governo di unità nazionale che ci sta portando all’applicazione di un recovery fund necessario per il paese, evidentemente non ha sfondato nel cuore e nel cervello degli elettori moderati che questo normalmente chiedono ai partiti del paese. L’astensionismo credo che sia una faccia della stessa medaglia. Il popolo moderato ha disertato le urne non trovando un’offerta all’altezza della situazione”.
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Centro destra, affondo di Toti agli alleati: "Leggo lezioni di politica da chi ha dimezzato i propri voti"
Il governatore: "Analisi semplicistiche, autoassolutorie, spesso surreali"
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