cronaca

La decisione durante l'udienza stralcio sull' uso delle intercettazioni
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La procura dovrà formulare le imputazioni entro dieci giorni per consentire alle difese degli indagati per il crollo del ponte Morandi di Genova, di valutare quali intercettazioni fare confluire nel fascicolo.


E' quanto emerso nel corso dell'udienza stralcio davanti al gip Angela Nutini che ha accolto le richieste dei legali che avevano sollevato la questione di legittimità costituzionale perché, a loro avviso, non potevano scegliere le conversazioni, visto che non sapevano quali fossero precisamente i capi di imputazione.

L'udienza sta intanto proseguendo per discutere l'ammissibilità delle  telefonate tra alcuni indagati e i difensori. La prossima udienza è stata fissata per il 31 marzo.

La procura ha depositato 480 intercettazioni che dovranno poi essere trascritte dal perito. Dalle conversazioni sono emerse telefonate tra ex manager e attuali di Autostrade, in particolare una avvenuta il 30 dicembre 2019, in cui dicono: "Prendiamo l'aereo per andare giù", riferendosi allo stato dei tunnel della rete ligure.

I legali di alcuni degli indagati hanno chiesto inoltre la distruzione delle intercettazioni che secondo loro non possono essere usate. La procura invece ritiene che possano essere conservate.

Il giudice deciderà all'udienza del 31 marzo ma ha invitato le parti a depositare memorie entro il 20  per argomentare le proprie ragioni.  Il giudice ha invitato i pm a formulare entro 10 giorni una "incolpazione provvisoria", per consentire ai legali di capire quali eventuali intercettazioni in più chiedere e quali quelle per cui chiedere la distruzione. La procura valuterà visto che non è tenuta a farlo perché alcuni indagati potrebbero essere archiviati al momento della chiusura delle indagini.