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La scelta del Presidente della Repubblica Mattarella rende poco interessante, se non irrilevante, le dichiarazioni di appoggio o meno degli altri politici che a forza di litigare e pensare ai social, anziché al Paese, e ai cittadini si sono totalmente marginalizzati. Non mi appassiona neppure più sentire cosa pensano cosa dicono perché ritengo che Draghi in ogni caso anche non avesse la fiducia del Parlamento resterà Presidente per più di un anno con un Governo tecnico che sarà di alto livello. Sarà davvero il Governo del Presidente, un Governo che ci salverà dalla catastrofe dal default, sebbene dovremo aspettarci sacrifici. Gli stessi sacrifici che si fecero con il Presidente Monti con cui ebbi l’onore di candidarmi nel 2013 insieme a Ilaria Capua, Calenda, Bombassei, Vitelli, Giannini e molti altri personaggi di grande valore professionale scientifico, imprenditoriale.

Fu facile disprezzare il lavoro di Monti che salvò l’Italia e rimise anche i conti in ordine distrutti poi dai Governi che si succedettero, sino alla confusione totale degli ultimi governi Conte. Ringrazio Renzi per aver creato le condizioni di una svolta decisa forte e penso che sapesse esattamente verso quale soluzione si stesse andando. Chissà dove era veramente nei suoi ultimi viaggi e chi incontrava a livello internazionale per costruire questa soluzione.

L’Italia sicuramente con Draghi torna ad essere molto filoamericana e si oscura quella presenza cinese, verso la quale erano state fatte forti aperture negli ultimi anni. Ma tornando all’analisi di quanto accadrà e all’irrilevanza di quello che dicono i partiti, è bene capire quello che dovrebbe accadere prossimamente: Draghi farà un Governo con Ministri tecnici, da Cottarelli alla Severino, chissà forse anche Giuseppe Bono numero 1 di Fincantieri che potrebbe entrare a farne parte. Il Governo si presenterà alle Camere e, qualora non dovesse trovare i voti dei partiti,  continuerà comunque a restare in carica in attesa di una eventuale convocazione di elezioni.


Ma è bene ricordare che dal 31 luglio si entrerà nel semestre bianco. Ebbi l’onore di votare il Presidente Mattarella nel gennaio del 2015: fu una grande emozione partecipare all’elezione del Presidente della Repubblica. Nei 6 mesi precedenti all’elezione del Presidente è bene sia chiaro che non si può andare al voto. E le elezioni del nuovo Presidente (e penso che verrà confermato Mattarella) ci saranno nel primo trimestre del 2022.

Dopo questo passaggio forse il nuovo Presidente, qualora dovesse verificare problemi di tenuta del Governo in carica, potrà decidere di convocare elezioni che nella migliore (o peggiore) delle ipotesi si terrebbero nel giugno del 2022. Intanto i partiti potranno discutere, litigare, dedicarsi integralmente a Facebook, Instagram e Telegram, mentre il Presidente Draghi e il Suo Governo potranno dare al Paese credibilità internazionale, scrivere un piano del Recovery serio e condiviso dal resto d’Europa senza farsi tirare per la giacchetta da chicchessia.

Grazie Presidente Mattarella. E buon lavoro al Presidente Draghi nell’interesse di tutti noi cittadini e dell’Italia intera.

*Maurizio Rossi Senatore XVII legislatura