cronaca

Protesta virtuale per via dell'ordinanza regionale che vieta le manifestazioni
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Doveva esser una manifestazione virtuale per far sentire la propria voce, la paura e il disappunto per l'ultimo Dpcm che impone la chiusura dei locali della ristorazione alle ore 18. A Genova l'ordinanza regionale vieta manifestazioni pubbliche e private. Poi in realt E baristi, ristoratori e titolari e gestori di attivit legate alla ristorazione hanno manifetsato il loro disappunto. Alcuni solo vitualmente, altri invece hanno sfidato l'ordinanza e sono comunque scesi in piazza a De Ferrari.

"Chiediamo che il Dpcm venga rivisto - spiega uno dei manifestanti -. In queste giornate anche i locali delle riviere avrebbero potuto fare incassi ma la cena non si pu fare, l'aperitivo nemmeno, cosa ci vengono a fare? Prima ci hanno chiesto di far mantenere le distanze dentro i locali e di garantire l'igienizzazione, e lo abbiamo fatto, poi ci hanno detto che potevano stare solo sei persone ai tavoli, e lo abbiamo fatto, poi quattro se non conviventi, e lo abbiamo fatto. Ora ci fanno chiudere alle 18. Ma se teniamo aperti a pranzo che ci facciano fare la stessa cosa anche la sera per la cena".

C' anche chi si dice pronto a una chiusura totale ma solo dopo la sospensione delle tasse, come racconta un'operatrice del settore: "Sostegno ai dipendenti, annullamento tasse, sospensione affitti e bollette, chiediamo questo, non vogliamo un aiuto in denaro, ma lo stop delle tasse. Non c' turismo, non si lavora pi, non ci sono pi incassi, i dipendenti prendono lo stipendio singhiozzo, chiudete ma aiutate la gente che lavora".

Un malcontento diffuso che ha coinvolte un po' tutte le citt italiane.
 I gestori dei locali hanno occupato contemporaneamente le piazze di dieci citt italiane capoluoghi di regione: Firenze, Milano, Roma, Verona, Trento, Torino, Bologna, Napoli, Cagliari, Palermo: oltre ad altre citt tra cui Bergamo. I locali in tutta Italia occupano oltre 1.200.000 addetti, con la manifestazione di oggi mercoled 28 ottobre si vuole chiedere alla politica di intervenire in maniera decisa e concreta per salvaguardare un tessuto di 340mila imprese che prima del Covid-19, nel nostro Paese, generava un fatturato di oltre 90 miliardi di euro ogni anno.

"Il comparto della ristorazione era in crisi gi prima di questa ultima misura - spiega Alessandro Cavo, presidente di Fipe Confcommercio Liguria -. Questa estate solo alcuni imprenditori sono riusciti a ridurre le perdite. Nel centro delle citt il crollo stato quasi definitivo, si fatturava solo nella parte serale della giornata. Quest'ultima misura stato il colpo mortale".

Il governo nelle ultime ore ha presentato un piano ad hoc per ristorare le perdite di tutti i settori colpiti dalla nuova ondata di chiusure. Un mini lockdown che impone la serrata gi a partire dalle 18. Sul piatto ci sono circa 5 miliardi di euro messi a disposizione dal Dl Ristoro. Soldi che dovrebbero entrare, secondo quanto riferito dal premier Conte, nelle casse delle aziende colpite a partire da met novembre e senza ulteriori passaggi burocratici ma direttamente con un versamento effettuato dall'Agenzia delle entrate (LEGGI QUI).

"E' importante che su quei soldi ci si possa contare davvero e si crei un automatismo rapido nell'erogazione - spiega ancora Cavo -. Per le precedenti misure non sempre stato cos e ci sono ancora realt che aspettano. Spesso la vita o la morte di un'azienda questione di settimane se non di giorni. La misura colpisce la ristorazione e a cascata tutta la filiera. (I ristori previsti ndr) sono un buon viatico ma non basta, devono essere misure continuative nel tempo, si va verso un periodo importante per noi, Natale dietro l'angolo" conclude Cavo. 


NUOVO LOCKDOWN IN FRANCIA - Mentre in Italia il numero dei nuovi contagi rilevati parla 21.994 casi in 24ore e il premier Conte spiega che economicamente il Paese non pu permettersi un lockdown in Francia la situazione peggiora, almeno secondo i dati. Nei giorni scorsi il Paese arrivato a registrare oltre 52mila casi in 24 ore, ma secondo il presidente del Comitato Scientifico Jean-Francois Delfraissy, i casi reali su base giornaliera potrebbero essere 100mila. Per questo il governo francese ha optato per una misura pi stringente. Si torna come in primavera, o quasi. Al via dalla mezzanotte di gioved 29 ottobre una quarantena di un mese a livello nazionale. A riferirlo in anteprima l'emittente televisiva "BfmTv", spiegando che la stretta non sar rigida come quella messa in atto durante la prima ondata della pandemia di coronavirus. Il provvedimento dovr essere confermato nelle prossime ore in occasione del secondo Consiglio di difesa. Gioved inoltre in Francia previsto un discorso del presidente Emmanuel Macron alle 20 per annunciare le nuove misure restrittive.